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Economia

Settore edile, firmato il contratto integrativo territoriale di secondo livello

È il primo rinnovo in Emilia-Romagna della contrattazione di secondo livello del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Attenzione ai temi della formazione, della sicurezza sul lavoro e del contrasto alle false cooperative. Contenimento del costo del lavoro, sotto forma di riduzione della contribuzione agli enti bilaterali. Impegno comune per combattere il fenomeno del lavoro abusivo e irregolare, con l’istituzione presso la Cassa Edile di Forlì-Cesena e Rimini di un servizio di controllo dei cantieri, in collaborazione con i Comuni e delle Prefetture. 

Questi alcuni degli elementi principali del contratto integrativo territoriale del settore edile per i lavoratori dipendenti delle imprese edili industriali e Cooperative delle Province di Rimini e Forlì-Cesena, firmato venerdì sera a Forlì.  Al tavolo, per la parte datoriale, le centrali che si riconoscono nell’Alleanza delle Cooperative (Legacoop Romagna, Confcooperative Romagna, Agci Emilia-Romagna), Ance Romagna e Ance Forlì-Cesena. Per le organizzazioni sindacali erano presenti Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.

È il primo rinnovo in Emilia-Romagna della contrattazione di secondo livello del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Un rinnovo che avviene in un contesto nel quale, oltre alle ombre che da tempo accompagnano il settore, alcune luci iniziano ad affacciarsi. Infatti, nonostante la crisi abbia colpito pesantemente il settore edile (una crisi iniziata nel 2008 e che si è acuita a causa della pandemia), comportando anche la chiusura di molte imprese cooperative e non, le misure straordinarie messe in campo dall'Europa e dal Governo fanno guardare con prudente fiducia al futuro del settore.

"Riteniamo importante essere giunti a questa sigla - dicono il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti, il segretario di Confcooperative Romagna, Mirco Coriaci e il vicepresidente di Agci Emilia-Romagna, Renato Lelli -, in quanto da sempre il movimento cooperativo ha visto nei contratti collettivi la leva per la valorizzazione del lavoro e della sua dignità e, al contempo, uno degli strumenti necessari alle imprese per avere un contesto certo e delineato nel quale operare. Si è cercato di contemperare le richieste delle Organizzazioni Sindacali con le esigenze contingenti delle imprese, alle quali vanno garantiti tutti gli strumenti affinché possano cogliere le opportunità che il mercato propone. Fra questi, restiamo convinti che corrette e positive relazioni industriali contribuiscano al più favorevole dei contesti di impresa".

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