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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Sindacati contro la Provincia Unica: "Salavaguardare i servizi ai cittadini"

Le Organizzazioni Sindacali di Categoria Cgil, Cisl e Uil di Forlì e Cesena, la Rsu ed i dipendenti della Provincia di Forlì-Cesena protestano contro "l'approccio superficiale adottato nei confronti del Pubblico Impiego"

Le Organizzazioni Sindacali di Categoria Cgil, Cisl e Uil di Forlì e Cesena, la Rsu ed i dipendenti della Provincia di Forlì-Cesena protestano contro “l’approccio superficiale adottato nei confronti del Pubblico Impiego e delle Province in particolare dal Governo, e contro la politica degli annunci e delle indiscrezioni a mezzo stampa portata avanti dalle amministrazioni locali.
Le misure che riguardano in special modo le Province sono quantomeno incomprensibili, tanto più in un momento di difficoltà del Paese, e rappresentano una contraddizione: quando alla Pubblica Amministrazione si chiede di dare il massimo in termini di servizi alle persone, di supporto alla crescita, invece di investire in competenze e professionalità, si riapre il capitolo della caccia alle streghe”.

“Senza una riorganizzazione vera, complessiva e profonda, tracciare una linea di demarcazione territoriale su quale sia l’ambito ottimale della nuova Provincia non serve a niente o a ben poco. Ricordiamo  - continuano i sindacati - che ad oggi la Provincia di Forlì-Cesena svolge direttamente le seguenti funzioni: amministrazione, gestione e controllo a supporto anche dei Comuni e Enti minori; istruzione pubblica, ivi compresa l'edilizia scolastica (gestione di tutti gli istituti di istruzione secondaria), e la formazione professionale; cultura, beni culturali, turismo e sport; trasporti sia pubblico che privato; gestione del territorio: viabilità, urbanistica e programmazione territoriale, polizia provinciale; tutela ambientale (smaltimento rifiuti a livello provinciale, controllo scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche, caccia e pesca, parchi naturali, tutela delle risorse idriche) e  Protezione Civile, il cui coordinamento provinciale è stato fondamentale sia nel periodo della grande nevicata che in quella del tragico sisma emiliano; settore sociale (sanità, assistenza all'infanzia, disabili e collocamento mirato);
sviluppo economico, agricoltura, industria, commercio e artigianato, politiche del lavoro e gestione delle crisi aziendali”.

“Come verranno erogati i servizi che fino ad oggi ha costituito il nostro distinguo ? E da chi?
La nostra sensazione è che ancora una volta si sia partiti dalla fine e cioè dai confini geografici e da chi si dovrà sedere sulla sedia di governo, e si stia tracciando il volto di una nuova Provincia caratterizzata da un ruolo e una fisionomia marginale nel riassetto del sistema Istituzione della Repubblica, piuttosto che una Provincia necessaria, regista dello sviluppo locale e dei servizi a rete. - conclude la nota - Rimarchiamo ancora una volta che i servizi erogati da questa Provincia sul territorio sono qualitativamente efficaci ed efficienti perché prestati da personale professionalmente qualificato. Questo sicuramente ha avuto e potrebbe ancora avere una ricaduta positiva sia sui cittadini che sulle imprese e potrebbe contribuire alla ripresa economica e alla crescita del nostro Paese. Proprio in ragione di quanto detto e data l'inevitabilità dei processi di cambiamento istituzionale che coinvolgeranno da qui in avanti dipendenti e cittadini, chiediamo di essere Parte attiva nelle decisioni e nelle trattative che localmente si dovranno avviare , in nome dell'interesse generale che rappresentiamo”.
 

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