I sindacati ancora all'attacco di Romagna Acque: “Abbiamo appreso, e verificato puntualmente, una questione che sembra in diretto disaccordo con la “nuova aria politica” che soffia da qualche mese sul nostro Bel Paese. Da pochissimo tempo, anche a livello nazionale, si cominciano a rivedere gli stipendi di amministratori e manager pubblici e, in questo quadro, si rivedono numericamente anche le auto blu e/o grige. Il Governo mette all'asta auto di tutti i tipi e modelli, si definiscono chiaramente limiti e necessità, ma a Romagna Acque questo non accade”, scrivono in una nota Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil delle Privincie di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini.

“Il presidente e l'amministratore delegato della società, infatti, continuano ad avere a disposizione le “loro” Audi, i dirigenti hanno Lancia Delta, Volkswagen Passat e sembra che a breve avranno anche un suv, per costi complessivi annui ben oltre le decine di migliaia di euro di solo noleggio (non sappiamo bene se leasing o altra formula). - accusano i sindacati – E' ammissibile che i dirigenti tecnici possano avere auto ad uso esclusivo: magari della fascia delle Fiat Punto o similari, non modelli di alta gamma, anche perché devono spostarsi nelle varie realtà del territorio dove ci sono cantieri o sedi della società. Non è accettabile invece che gli amministratori abbiano auto di fascia alta a disposizione personale, anche nelle giornate in cui l'azienda è chiusa. - affondano Cgil, Cisl e Uil -  Se serve un auto di rappresentanza questa può anche esserci, ma deve rimanere all'interno dei cancelli di Romagna Acque e non andare a casa di chi l'ha in uso. Ci sembra inoltre assurdo, che il dirigente di personale e amministrazione debba avere una Lancia Delta, quando lo stesso rimane in azienda per oltre il 90% del suo tempo. A cosa gli serve l'auto per andare a casa alla sera e tornare al mattino o peggio per girarci la domenica?”

“Bisogna profondamente ripensare la gestione del bene pubblico, e in questo ci sta anche Romagna Acque. Nessuno può chiamarsi fuori, perché amministrare il bene comune è un grandissimo onore, che purtroppo a volte viene scambiato con un privilegio spesso anche troppo personale. Infine ci auguriamo che i sindaci dei nostri territori, una volta insediati riservino anche a Romagna Acque le stesse attenzioni e interventi avuti in passato nei confronti di altre aziende quali, ad esempio, Hera”, concludono i sindacati.