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Stato di agitazione nell'azienda che opera nell'Oil & gas, la Cgil: "Extraprofitti, ma manca il contratto aziendale"

"L’azienda è un fornitore di soluzioni industriali ad alto contenuto tecnologico per i settori oil & gas, petrolchimico-raffinazione, chimico ed energetico, settore che ad oggi vanta in Italia extraprofitti"

E' stato rinnovato lo stato di agitazione dei 127 lavoratori della Fores Engineering, dove da oltre 20 mesi si discute con i rappresentanti sindacali di premi, buoni pasto e flessibilità. La piattaforma rivendicativa era stata presentata alla Fores già sul finire del 2019 e prevede in primis l’istituzione di un premio di produzione, l'aumento dei buoni pasto, percorsi di stabilizzazione dei contratti di lavoro, la regolamentazione delle trasferte, permessi, flessibilità e smart working. "Dopo oltre 20 mesi di trattativa nessuna richiesta dei lavoratori è stata accolta. L’azienda si rifiuta di fare qualunque accordo, disponibile solo allo sterile ascolto che ha portato in questi mesi solo alla elargizione unilaterale di buoni pasto", rileva per la Fiom Cgil Tatiana Gentilini.

Ed ancora Gentilini: "In un territorio come l’Emilia Romagna, in cui il Patto per il lavoro tra associazioni di categoria e governo del territorio ha tra i suoi principi fondanti il riconoscimento della contrattazione come uno strumento utile allo sviluppo e alla valorizzazione del lavoro, rende la posizione della direzione della Fores inaccettabile. L’azienda è un fornitore di soluzioni industriali ad alto contenuto tecnologico per i settori oil & gas, petrolchimico-raffinazione, chimico ed energetico, settore che ad oggi vanta in Italia extraprofitti fino al 700%. La scarsa attenzione del gruppo alle risorse umane ha già generato e sta portando ad un flusso di dimissioni incontrollato con conseguente perdita di know how".

La rappresentante della Cgil lamenta anche "l'esternalizzazione di attività interne verso paesi a basso costo del lavoro che producono in condizioni non sostenibili". per questo i dipendenti della Fores Engeneering chiedono il contratto aziendale, "peraltro già presente nelle altre società del gruppo, e per queste ragioni rinnovano lo stato di agitazione e si accingono ad organizzarsi per mettere in campo tutte le azioni che riterranno opportune per veder concretizzata la loro richiesta", conclude la nota della Cgil. 

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