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Operai monitorati come gli sportivi, calcolare la fatica nel lavoro ora si può: la nuova frontiera per prevenire stress e incidenti

È il primo studio che unisce le scienze motorie con la medicina del lavoro e utilizza strumenti abitualmente usati nel campo dello sport

È completamente italiano l’inedito studio dedicato al calcolo dell’affaticamento degli operatori che svolgono lavori manuali, in questo caso la fatica che deriva nelle operazioni della raccolta della differenziata porta a porta. È il primo studio che unisce le scienze motorie con la medicina del lavoro e utilizza strumenti abitualmente usati nel campo dello sport per calcolare il rischio e l’affaticamento di un lavoratore nel suo ambiente, aumentarne la sicurezza e migliorare la vita nel cantiere e al lavoratore evitandone usura e infortuni.

Per diversi mesi e in diversi momenti climatici (agosto, novembre 2020 e febbraio 2021), alcuni lavoratori volontari, addetti alla raccolta della differenziata nel territorio di Novi Ligure (con il sistema Porta a Porta), sono stati dotati di normale cardiofrequenzimetro a fascia toracica, come quello degli sportivi, e i dati da loro raccolti, uniti al peso dei mastelli da loro trainati, spinti e sollevati, e alla conformazione del territorio, sono stati analizzati per valutare l’affaticamento dei lavoratori.

Lo studio ha prodotto importanti dati che hanno evidenziato come, indipendentemente dal clima, l’affaticamento sia sempre rientrato nei limiti ma che il rischio di affaticamento fosse, per alcuni momenti, elevato. Ciò ha consentito, in quella specifica zona teatro dello studio, di formulare ipotesi di modifica dell’itinerario di raccolta per ridurre, dove possibile, l’affaticamento del lavoratore e di creare anche degli itinerari adeguati alle persone con ridotte capacità lavorative.

Inoltre, attraverso questo studio, si sono evidenziate, per i differenti percorsi di raccolta, le situazioni di picco di affaticamento e sono state studiate grandezze adeguate dei mastelli in base al percorso da eseguire per traino, spinta e sollevamento degli stessi. Il progetto di studio, partito a inizio 2020, ora prosegue in altri territori dove Formula Ambiente spa opera, con diverse conformazioni geografiche, diversi tipi di mastelli e diventa anche un Dottorato di Ricerca dell’Università di Ferrara che partirà a novembre 2021 e proseguirà per i prossimi 3 anni.

"Come Confindustria Cisambiente - dichiara Lucia Leonessi, direttore generale - approviamo e supportiamo questo importante percorso. Di fatica ancora si muore, nonostante le macchine aiutino il lavoro quotidiano. Questa ricerca è importante perché si occupa di quella cosa fondamentale che è la prevenzione".

"Siamo orgogliosi di sostenere questo pionieristico progetto - afferma Marcello Rosetti, amministratore unico di Formula Ambiente spa - che attraverso tecnologia di uso comune, ci consente di aumentare la sicurezza dei nostri lavoratori, rendere il loro lavoro meno faticoso e usurante e avere degli indici di rischio più dettagliati".

"Sono grata di essere stata coinvolta nella creazione e realizzazione del progetto - dichiara la dottoressa Valentina Zerbini, Università di Ferrara -. Questo è per me un ambiente totalmente nuovo in cui trasferire la mia formazione accademica e nel quale vedo grandi prospettive. Rinnovo il mio impegno e mi rimbocco le maniche per proseguire la mia ricerca nei prossimi 3 anni".

“Il progetto di studio - dichiara Marco Cerbai di Safety Work, Imola - nasce dall’esigenza di approfondire con strumenti innovativi la valutazione delle condizioni di ergonomia: questi primi risultati ci fanno capire che la strada intrapresa è corretta e merita ulteriori approfondimenti”. La prima tappa dello studio è stata presentata nel corso di un convegno online che si è svolto venerdì in collaborazione con Confindustria Cisambiente. Erano inoltre presenti Massimo Cenciotti (Cgil Funzione Pubblica), Angelo Curcio (Fit Cisl), Paolo Modi (Uil trasporti), Luigi Verzicco (Fiadel).

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