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Electrolux annuncia più di 200 esuberi: tagli anche nello stabilimento di Forlì

La comunicazione della direzione nazionale di Electrolux alle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e al Coordinamento nazionale dei delegati e delegate

Electrolux taglia a livello nazionale 222 dipendenti. Lo ha comunicato la direzione nazionale di Electrolux alle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e al Coordinamento nazionale dei delegati e delegate. Nella prima parte del vertice l'azienda ha dettagliato i numeri di eccedenze derivanti dal piano di contenimento dei costi e dal calo dei volumi tra la fine del 2022 e il previsionale del 2023. A questi numeri vanno aggiunti i contratti a termine in scadenza che, sommando tutti gli stabilimenti, sono più di 300, alcuni dei quali scadranno entro fine anno. Per quanto riguarda lo stabilimento di Villanova, lungo la via Emilia, i tagli riguardano 77 operai e 19 impiegati.

Electrolux soffre il calo nel mercato europeo che accomuna tutti i produttori e di conseguenza anche le previsioni per il 2023 sono caute. "Per la gestione degli esuberi ad oggi dichiarati, per quanto ci riguarda, non esiste alternativa all'uso degli ammortizzatori conservativi con eventuale previsione di uscite volontarie anche e soprattutto per favorire l'uscita di chi è prossimo (nel biennio) alla pensione - commentano i sindacati -. Per quanto ci riguarda, abbiamo manifestato due questioni in particolare: perplessità sulle previsioni ottimistiche rispetto alla crescita di mercato. Eccessiva crescita del gettito produttivo che non ha nessuna relazione con quelle concordate nel passato".

"L'obiettivo è garantire l'investimento, senza alcun peggioramento delle condizioni di fatica delle lavoratrici e lavoratori di linea. Per fare ciò, è necessario un processo di coinvolgimento delle delegate, delegati di fabbrica, con i lavoratori delle linee che possano seguire passo passo l'evoluzione della discussione. È necessario, sul tema delle velocizzazioni, avere un approccio il meno possibile ideologico, ma ragionevole e che parta dalle esperienze del passato. 118 pezzi ora non sono, per noi, un obiettivo perseguibile - concludono i sindacati -. Garantire assunzioni a tempo indeterminato aggiuntive, almeno proporzionali alla crescita di pezzi all'ora. Considerare i lavoratori che hanno avuto esperienza di contratto a termine nello stabilimento e che è, per effetto del calo di volumi, cessato in questi anni". A gennaio si riprenderà la discussione.su entrambi i temi.

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