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Martedì, 30 Maggio 2023
Economia

Nella giungla delle tasse locali: da Comune a Comune si paga fino a tre volte tanto

La presidenza di Cna Colline forlivesi ha esaminato la situazione nei comuni di riferimento e la situazione è di grande disparità.

L’Ufficio Studi Cna ha recentemente svolto un’analisi minuziosa su tutti i 30 comuni della nostra provincia, fornendo per la prima volta il quadro completo sulla tassazione locale. Ne emergono differenze importanti, frutto delle scelte che si sono succedute negli anni nelle singole amministrazioni, ma difficilmente comprensibili da imprese e cittadini, specie quando il tessuto produttivo è molto simile. La presidenza di Cna Colline forlivesi ha esaminato la situazione nei comuni di riferimento e la situazione è di grande disparità.

Per quanto concerne la Tari, la Tassa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, facendo alcune simulazioni emerge l’estrema diversificazione tra comuni. Illustra l'associazione: "una parrucchiera con negozio di 50 metri quadrati paga da un minimo di 79 euro a Premilcuore, a più di 250 euro a Castrocaro e Meldola con gli importi più alti della provincia; un laboratorio artigiano quale falegname, idraulico ed altri di 300 metri quadrati, paga da un minimo di 469 euro a Bertinoro a un massimo di 1.091 euro a Civitella; una carrozzeria di 300 metri quadrati paga 604 euro a Tredozio, ma supera i 1.450 euro a Castrocaro e a Meldola; infine una piccola impresa manifatturiera con laboratorio di 1.000 metri quadrati, paga 1.830 euro a Bertinoro, e ben 4.504 euro a Civitella".

Per quanto concerne l'Imu, l'Imposta municipale unica o propria, e la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, "sono due i comuni che hanno applicato le aliquote al massimo (10,6 per mille): Forlimpopoli e Modigliana. Solo Galeata ha applicato le aliquote minime. Nessuno dei comuni dell’Unione ha applicato la Tasi per immobili ad uso produttivo. C’è però un aspetto che, per le imprese, fa la differenza: l’Imu è deducibile solo per il 20%, mentre la Tasi è completamente deducibile. Analizzando infine l’addizionale Irpef le differenze complessive tra imprese simili in comuni limitrofi, diventa in alcuni casi ancor più evidente, con variazioni tra importi massimi e minimi a parità di condizioni che arrivano a superare il 40%".

“Su tutti i temi oggetto dell’indagine sono state presentate da Cna proposte chiare e concrete –  sottolinea il presidente di Cna Colline forlivesi Mauro Turchi – abbiamo chiesto di introdurre la “tariffa puntuale” sui rifiuti, in modo che chiunque paghi sulla base di quanto effettivamente produce e conferisce; di dare la precedenza a tasse completamente deducibili sul versante della tassazione sugli immobili; di alleggerire al massimo l’addizionale Irpef, imposta non finalizzata, preferendo ove occorra, la tassa di scopo, più equa e trasparente".

"Con questo studio Cna non vuole fornire pagelle né stilare classifiche, ma offrire un quadro completo a supporto delle richieste delle proprie imprese - conclude Turchi -. Le differenze tra comuni appartenenti alla stessa area, oltre che incomprensibili e negative per l’immagine dei singoli comuni, a lungo andare sarebbero certamente controproducenti per l’affermazione del ruolo che dovrà sempre più svolgere la neonata Unione dei Comuni in tema di semplificazione ed uniformazione dei regolamenti e delle procedure. “

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