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Tensioni in Unindustria, il presidente pro-tempore Botta: "Le regole vanno rispettate"

Il presidente Botta, affiancato dal Commissario operativo Mario Agnoli, spiega che “Confindustria è semplicemente intervenuta a verificare e dirimere una questione interna su richiesta di un gruppo di aziende associate ad Unindustria Forlì Cesena

"Come tutte le organizzazioni anche Confindustria ha le sue regole e vanno rispettate". Così Floriano Botta, commissario e presidente pro-tempore di Unindustria Forlì Cesena, dopo aver ricevuto conferma e piena legittimazione dell’incarico da parte del Consiglio Generale di Confindustria che si è tenuto giovedì e che ha ribadito che quella da lui esercitata è l’unica rappresentanza territoriale riconosciuta.

"L’adesione a Confindustria è volontaria - spiega Botta - ed implica la condivisione di uno Statuto e un Codice Etico da rispettare, un impianto di regole che è espressione dei valori e della volontà di tutti gli associati, a tutela dell'esercizio della democrazia interna e dei diritti di tutti gli imprenditori che fanno parte del Sistema. Quando si verificano palesi violazioni dell’uno o dell’altro riferimento normativo, è logico e naturale, nonché doveroso, che gli organi preposti al presidio delle norme interne siano chiamati a prestare il proprio servizio, lavorando per ripristinare le condizioni di buona gestione dell’Associazione. Ed è proprio quello che i Probiviri, dei quali faccio parte, sono tenuti a fare".

Il presidente Botta, affiancato dal Commissario operativo Mario Agnoli, spiega che “Confindustria è semplicemente intervenuta a verificare e dirimere una questione interna su richiesta di un gruppo di aziende associate ad Unindustria Forlì Cesena che ha ravvisato il perpetrarsi di comportamenti difformi - poi puntualmente riscontrati - da parte di chi oggi monta pretestuosamente la protesta, volendosi sottrarre alle regole preposte alla risoluzione delle controversie interne. Questa vicenda non ha infatti nulla a che vedere con la pretesa volontà di Confindustria di spingere Unindustria Forlì-Cesena verso l’aggregazione Confindustria Romagna, decisione che è sempre stata - e rimane - nella totale ed esclusiva disponibilità dei soci, come tra l’altro più volte ribadito alla precedente dirigenza associativa dal vertice confederale". Da alcuni giorni sono presenti dei i vigilantes nella sede al fine di impedire l'accesso alla sede ai "dissidenti".

Sabato scorso si era svolta l'assemblea degli industriali "dissidenti" di Forlì-Cesena si è in ogni caso tenuta, con il logo e la dicitura 'assemblea straordinaria' di Unindustria, e con tutti i crismi non di una libera riunione ma di un'assemblea correttamente convocata. Hanno partecipato 138 imprese associati (di cui una trentina per delega), con quindi oltre cento presenti, un numero superiore alle normali affluenze delle assemblee precedenti. L'assemblea ha tenuto il dibattito incentrato, a questo punto, non più tanto sulla scelta di non fondersi in Confindustria Romagna, quanto invece sulle azioni intraprese dai commissari nella gestione attuale di Unindustria e sulle azioni nei confronti dei "dissidenti", in primis le espulsioni. L'assemblea, infine, ha messo ai voti una delibera che ha avuto un esito prebiscitario. Con 217 sì e 1 no, al voto ponderato, l'assemblea ha approvato un documento in cui si disconosce il commissariamento, si conferma la fiducia agli organi precedenti, quelli eletti localmente, e si dà mandato il presidente uscente Stefano Mighetti di gestire la situazione fino alla fine dell'anno. Minghetti a sua volta è stato eletto presidente con 216 voti, 1 voto è andato al precedente presidente Italo Carfagnini e una scheda bianca.

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