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Continua il tour nelle scuole dei Giovani Imprenditori di Confindustria

Nell’ultima settimana, i Giovani Imprenditori hanno visitato due istituti superiori del comprensorio di Forlì: giovedì scorso l’ITC “C. Mattuecci” e marted' il Liceo Classico “G. B. Morgagni

Continua lo speciale format di lezioni del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Forlì-Cesena. Il progetto “Made in Italy” si rivolge agli studenti degli ultimi anni degli istituti superiori con l’obiettivo di spiegargli concetti come filiera produttiva, marketing internazionale, comunicazione, fashion e logistica, attraverso i racconti di chi se ne occupa quotidianamente nella propria azienda. Il progetto fa parte delle attività dell’associazione dedicate all’alternanza scuola lavoro e mira a far conoscere il mondo imprenditoriale agli studenti, ragionando con loro sull’importanza del made in Italy.

Nell’ultima settimana, i Giovani Imprenditori hanno visitato due istituti superiori del comprensorio di Forlì: giovedì scorso l’ITC “C. Mattuecci” e marted' il Liceo Classico “G. B. Morgagni”. Gli incontri sono iniziati con l’introduzione del presidente Kevin Bravi, per proseguire poi con gli interventi di altri imprenditori. La prima a intervenire è stata Alice Ravaglia, che ha declinato il concetto di Made in Italy nel settore moda, approfondendo il concetto di distretto, quello di filiera, e portando un esempio pratico commentando un proprio video che mostra tutti i passaggi necessari per realizzare un prototipo di used jeans lavorato a mano. A seguire, Davide Gabrielli ha parlato di marketing internazionale e promozione del Made in Italy all’estero, focalizzandosi soprattutto sul concetto di brand. Ultimo a intervenire è stato Michele Montalti, che ha affrontato il tema della logistica internazionale presentando ai ragazzi la propria expertise e elencando tutti i passaggi che compie una merce per arrivare a destinazione; argomento particolarmente rilevante se si considera che uno dei settori maggiormente rappresentativi del made in Italy è quello alimentare, costituito principalmente da beni deperibili. Dopo un momento di approfondimento dedicato alle domande, la parola è tornata al Presidente Bravi per le conclusioni.

“Il format Made in Italy è un progetto su ci crediamo molto, sia perché ci aiuta a far capire ai ragazzi quanto valore aggiunto c’è nei prodotti italiani, sia perché ci permette di fargli conoscere aspetti tecnici del fare impresa che difficilmente scoprirebbero in altro modo - spiega Bravi -. Confindustria ha recentemente firmato, insieme ad altre associazioni di categoria, un protocollo che prevede l’ingresso di circa 3500 studenti nelle imprese per uno stage obbligatorio. Incontrare i ragazzi e parlare di cosa fanno le aziende creano un’introduzione di contesto che sarà fondamentale quando arriveranno per lo stage. C’è poi un altro aspetto a cui teniamo molto: parlando del nostro lavoro, ci sembra di stimolare l’interesse e la voglia di imprenditorialità di questi giovani studenti. Tra i ragazzi che ci ascoltano ci sono gli imprenditori di domani e ci piace pensare di aver contribuito con la nostra testimonianza a far emergere la loro voglia di fare e mettersi in gioco".

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