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Turismo, calano le presenze sulle colline forlivesi: "Serve maggiore promozione"

La conferma arriva dall’indagine congiunturale promossa da Cna sulle imprese associate della zona, dove la messa in rete turistica del territorio viene individuata come seconda priorità tra i fattori di crescita locale, dopo gli interventi di agevolazione per le imprese

Cna Colline forlivesi, l’area territoriale che comprende i 14 Comuni dell’Unione della Romagna Forlivese (ad eccezione di Forlì), vede da tempo nel turismo un tema su cui le imprese di queste realtà possono sviluppare progetti per creare nuove occasione di sviluppo economico. La conferma arriva dall’indagine congiunturale promossa da Cna sulle imprese associate della zona, dove la messa in rete turistica del territorio viene individuata come seconda priorità tra i fattori di crescita locale, dopo gli interventi di agevolazione per le imprese.

“I dati della stagione turistica 2014, però, non sono confortanti – commenta il presidente Mauro Turchi – quasi la metà dei Comuni del comprensorio ha dati in diminuzione sulle presenze come Bertinoro, Castrocaro, Galeata, Portico, Premilcuore, Santa Sofia, Tredozio, se pure con differenze non di poco conto nella percentuali di calo. Su questi dati incidono senza dubbio la crisi del settore termale, ma anche le difficoltà che incontra sempre di più il turismo della montagna e della collina, se non trova adeguate modalità di promozione. Modalità che non può che essere collettiva e coordinata, a partire dalla stessa Unione della Romagna Forlivese, affinché non si disperdano in mille rivoli gli sforzi. Occorre sempre di più individuare assi strategici sui quali far convergere la progettualità e quindi, le richieste di contributi regionali ed europei. Uno di questi è senza dubbio Atrium, la rotta culturale europea che punta a valorizzare il patrimonio delle architetture dei regimi totalitari del ‘900, altri esempi sono la Via Romea Germanica o altre rotte di pellegrinaggio come il cammino di Assisi, che coinvolgono il nostro territorio. Le aree del parco delle Foreste Casentinesi hanno una specificità tutta loro per le opportunità date dal collegamento con la vicina Toscana, o il territorio artusiano, diventato una realtà che va ben oltre Forlimpopoli. Occorre, perciò, avere la capacità di mettere a punto progetti integrati che promuovano tutte le eccellenze del territorio di cui le nostre cittadine ed i nostri paesi sono particolarmente ricchi: natura, storia, cultura, accoglienza, enogastronomia nonché artigianato tipico e di qualità.”

“Due i livelli di intervento possibili – conclude Turchi – uno di carattere strutturale che punta a riqualificare in modo permanente strutture, siti archeologici, ecc., e un più legato alla programmazione e messa in rete degli eventi con le offerte presenti sul territorio. Penso a ricorrenze come i 450 anni della fondazione di Terra del Sole, forse non sufficientemente vissute da tutto il territorio. Occorre avere la capacità di promuovere congiuntamente le nostre vallate, e in prospettiva tutta la Romagna, come destinazione turistica. Solo così potremo superare il limite di oggi, che vede le nostre cittadine accogliere tantissime persone in occasione di feste, sagre, eventi senza che ci sia la capacità di trattenerle coinvolgendole nella scoperta di ciò che possiamo offrire, passando quindi dalla visita al turismo vero e proprio, anche per portare valore aggiunto e ricchezza alle nostre comunità.”

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