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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Turismo, il Covid "allontana" i visitatori. Soffrono le località termali: il focus sulla provincia

“Il settore relativo a Viaggi e Turismo, è uno dei più colpiti dagli effetti della pandemia" commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna

La pandemia in atto determina dati negativi per il movimento turistico nei primi otto mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, complice una prima parte (gennaio e febbraio esclusi) segnata dai decreti restrittivi sui movimenti delle persone e una seconda fase caratterizzata da variabili più soggettive che hanno condizionato negativamente il fenomeno (in primis, la riduzione della capacità di spesa degli italiani e la diminuzione degli spostamenti per timore del contagio). In forte calo, soprattutto, il turismo proveniente dall’estero. I tre mesi della stagione estiva vedono perdite più contenute del trimestre marzo-maggio; ciò vale soprattutto per agosto, che chiude con un calo che, tutto sommato, può considerarsi accettabile. In ultimo, tiene la permanenza media nell’intero periodo ma diminuisce decisamente nei mesi estivi.

“Il settore relativo a Viaggi e Turismo, è uno dei più colpiti dagli effetti della pandemia - commenta Alberto Zambianchi, èresidente della Camera di commercio della Romagna -. In forte crescita negli ultimi anni, il settore si trova ora in una crisi profonda, sia per l’affievolita capacità di spesa delle famiglie italiane, sia per le restrizioni agli spostamenti che riducono i flussi dall'estero. Va poi osservato che la pandemia ci sta imponendo un ripensamento degli stili di vita e che, di conseguenza, saranno inevitabili profondi cambiamenti anche nel modo di spostarsi e di fare vacanza".

"Per favorire la ripresa, perciò, è necessario puntare su leve diverse. Mantenendo sempre l'attenzione al rafforzamento della sicurezza, occorre, da un lato agire sui processi mentali che stimolano il desiderio di viaggiare e di fare vacanza, dall'altro bisogna puntare su offerte sempre più diversificate e articolate, tali da coprire il maggior numero possibile di aree di interesse (cultura, sport, enogastronomia, religione, caccia, pesca, fino ai viaggi di affari e agli incontri di lavoro) - prosegue -. L'offerta, quindi, deve tenere conto delle nuove esigenze lavorative e abitative del cliente, con una particolare attenzione all'identità locale dei territori e al turismo di prossimità. La capacità di innovare l’offerta in un’ottica di sostenibilità sarà cruciale. A fronte dello sviluppo articolato e dell’ampliarsi delle filiere, la Camera, già da anni, considera il turismo un settore a se stante a cui dedica attenzione e risorse e partecipa a protocolli, accordi e convenzioni, a livello locale, regionale e nazionale, per interventi e progetti mirati alla qualificazione del comparto e all'erogazione di contributi per la promozione del territorio e del turismo”.

Focus sulla provincia

I dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodo gennaio-agosto 2020, per la provincia di Forlì-Cesena, registrano una forte diminuzione annua degli arrivi del 42,1% (532.962 unità) e delle presenze del 43,4% (2.623.496 unità): la clientela straniera è quella che ne risente maggiormente, facendo segnare un -72,1% negli arrivi e un -73,4% nelle presenze, mentre risulta più contenuto il calo del turismo nazionale (-36,3% di arrivi, -36,7% di presenze). Le principali regioni di provenienza risultano, nell’ordine, la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Veneto, il Piemonte e la Toscana; la somma di queste costituisce l’81,1% degli arrivi italiani e l’85,3% delle presenze italiane.

I principali Paesi di provenienza sono la Germania, la Svizzera, la Francia, la Romania e i Paesi Bassi; il totale rappresenta il 61,9% degli arrivi esteri e il 65,2% delle presenze estere. Sono negativi i risultati dei tre mesi estivi (giugno-luglio-agosto), periodo nel quale si concentra il maggior flusso turistico, con un -29,1% degli arrivi e un -36,8% delle presenze, migliori, comunque, di quelli fatti segnare dal trimestre marzo-maggio (-92,6% di arrivi, -88,5% di presenze). Il mese di agosto riesce a contenere le perdite, chiudendo con un -4,1% di arrivi e -14,1% di presenze.

Nel periodo gennaio-agosto 2020 la diminuzione dei flussi turistici riguarda tutti gli ambiti territoriali: -40,4% di arrivi e -43,2% di presenze nei comuni marittimi, dove si concentra la maggior parte degli arrivi e delle presenze (72,7% gli arrivi e 86,7% le partenze); -51,9% di arrivi e -44,0% di presenze nei grandi comuni (Forlì e Cesena); -44,5% di arrivi e -48,9% di presenze nei comuni termali e -32,3% di arrivi e -42,9% di presenze nei comuni dell’Appennino.

Analizzando un po’ più nel dettaglio i dati, riguardo alle località balneari, a Cesenatico (il principale comune in termini di attrattività turistica) si assiste a un calo delle presenze del 43,8%, a Gatteo del 44,0%, a San Mauro Pascoli del 38,1% e a Savignano sul Rubicone del 35,8%. Nei due principali comuni, Forlì e Cesena, si registrano presenze in calo, rispettivamente del 45,9% e 41,2%, mentre nelle località termali si rileva un -44,5% di presenze a Bagno di Romagna, -54,5% a Bertinoro e -60,5% a Castrocaro Terme e Terra del Sole.

In ultimo, la permanenza media (rapporto presenze/arrivi) dei primi otto mesi dell’anno dei turisti che soggiornano in provincia è pari a 4,9 giorni (4,9 gg. per i turisti italiani e 5,4 gg. per gli stranieri), sostanzialmente stabile rispetto a gennaio-agosto 2019 (5,0 gg.); diminuisce decisamente, invece, la permanenza media “estiva”, che da 5,9 giorni del 2019 passa a 5,3 giorni del 2020.

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