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Turismo in ripresa, fra timori e restrizioni: tra le mete preferite c'è l'Italia

Nella media dei primi 23 giorni di luglio la dinamica giornaliera dei flussi relativi a negozi e luoghi di ricreazione indica il recupero dei livelli pre-crisi

Le prospettive dell’economia turistica nell’estate 2021 sono all’insegna del recupero delle pesanti perdite registrate a seguito della pandemia, che ha visto lo scorso anno dimezzarsi il  numero delle presenze turistiche totali. Uno studio di Confartigianato individua segnali di recupero dagli indicatori di mobilità di Google: nella media dei primi 23 giorni di luglio la dinamica giornaliera dei flussi relativi a negozi e luoghi di ricreazione indica il recupero dei livelli pre-crisi, con una crescita dello 0,4%; nel confronto con luglio del 2020 per negozi e luoghi di ricreazione il livello della mobilità registra una crescita del 9,8%. La più recente rilevazione dell’Istat sulle prospettive di vacanza degli italiani indica che il 50,1% della popolazione ha intenzione di andare in vacanza  in località diversa da quella di residenza: il 22,3% lo ritiene certo e il 27,8% probabile.

Spiega il segretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti: "Nell’estate 2021 la meta prevalente è l’Italia. Il 33,3% ha scelto la regione di residenza mentre il 63,6% opta per un’altra regione italiana. Solo il 6,2% degli intervistati valuta l’opzione estero. L’uso di un mezzo proprio prevale, indicato dell’84% del totale, in forte crescita rispetto al 62,9% della media del 2019 e al 65,3% del 2018". La scorsa estate si registrò una sensibile caduta del turismo verso le destinazioni più tradizionali e affollate, in primis le grandi città (-29%), e i comuni a vocazione marittima (-18%). In parallelo è evidente la scoperta (+7%) dei comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica e i comuni del turismo lacuale (+25%), mentre si è osservata una tenuta (-0,2%) dei comuni montani".

"In generale sono stati privilegiate località in cui – grazie agli ampi spazi – si riducono gli affollamenti e che dispongono di una adeguata ricettività extra alberghiera - chiosa Valenti -. Una quota rilevante dei consumi turistici per shopping e altre spese come trasporto, alloggio e ristorazione può essere intercettata dalle piccole imprese e dall’artigianato. A marzo  le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica erano 203.055, pari al 15,8% dell’artigianato totale, occupando 553.078 addetti".

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