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Una delegazione internazionale alla scoperta dei segreti delle cooperative forlivesi

Tra i momenti di approfondimento organizzati da Confcooperative Romagna c’è stato quello dedicato allo Sportello Impresa, a cura del funzionario Pierpaolo Baroni, e quello sul nuovo servizio dedicato alla Certificazione di Genere nelle cooperative a cura di Miriam Nardone e Riccardo Nascé

Nei giorni scorsi Confcooperative Romagna ha ospitato i partner di Cope Project, il progetto europeo che nasce per costruire e diffondere strumenti e metodi per promuovere il modello cooperativo.  Una delegazione composta da rappresentanti di enti di Svezia, Islanda, Italia e Cipro ha raggiunto la Romagna per una tre giorni di lavoro sul progetto e, in particolare, sui materiali da testare quando si organizzano incontri di promozione del modello cooperativo o si fornisce supporto per lo sviluppo di nuova cooperazione. Tra gli ulteriori momenti di approfondimento organizzati da Confcooperative Romagna c’è stato quello dedicato allo Sportello Impresa, a cura del funzionario Pierpaolo Baroni, e quello sul nuovo servizio dedicato alla Certificazione di Genere nelle cooperative a cura di Miriam Nardone e Riccardo Nascé. 

Inoltre, in occasioni di pranzi, cene e tempo libero, la delegazione ha potuto conoscere più da vicino il sistema cooperativo territoriale con visite e testimonianze in alcune realtà romagnole. Tra queste Caviro Extra di Faenza, società del gruppo Caviro che si occupa di economia circolare; la cooperativa di comunità di San Zeno, nata diversi anni fa per gestire il circolo del piccolo paese e mantenere l’occupazione sul territorio; la cooperativa di comunità Rigenera di Santa Sofia, nata lo scorso anno per gestire un grande centro sportivo; la cooperativa sociale For.B di Forlì che ha spiegato il progetto di inserimento lavorativo di persone con disabilità che realizza al Fuori Misura Social Food; Forlì Tank Factory, la cooperativa di lavoro nata da un progetto di workers buyout; la cooperativa sociale Paolo Babini che, tra le altre cose, realizza inserimento lavorativo nel chioso Piada52 situato in un parco in precedenza a rischio di abbandono.  

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