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Universitari in cerca di casa, ecco come evitare 'fregature' e combattere l'evasione

Siamo ormai all'inizio dell'anno accademico ed il Sunia (il sindacato degli inquilini) di Forlì-Cesena, tramite il segretario Milad Jubran, dà alcuni consigli operativi per capire bene le caratteristiche del contratto di affitto

Siamo ormai all'inizio dell'anno accademico ed il Sunia (il sindacato degli inquilini) di Forlì-Cesena, tramite il segretario Milad Jubran, dà alcuni consigli operativi per capire bene le caratteristiche del contratto di affitto, le tutele, ed eventuali detrazione fiscali e per combattere l’evasione e i contratti in nero.

“Il contratto di locazione con gli studenti universitari deve avere la durata minima di 6 mesi fino ad un massimo di tre anni rinnovabile. Il contratto deve essere registrato all'Agenzia dell'Entrata di Forlì, le spese della registrazione sono a carico dei due contraenti  in parti uguali. Lo studente ha il diritto di avere la sua copia del contratto registrato. - si legge nella nota - Il contratto deve contenere, oltre l'inizio e la fine del contratto, la modalità di rinnovo, il recesso da parte del conduttore, eventuale  periodo di preavviso, la modalità di disdetta da parte del locatore. Il canone d'affitto va definito in base ad un calcolo stabilito da accordo territoriale in materia di locazione”.

“Ecco il meccanismo di detrazione per gli studenti universitari, i lavoratori provenienti da fuori Regione e gli inquilini giovani:  per gli inquilini di età compresa fra 20 e 30 anni, che stipulano qualsiasi tipo di contratto per i primi 3 anni si possono detrarre 991,60 euro, solo se  hanno un reddito inferiore a 15.493,71 euro. I lavoratori dipendenti che si trasferiscono da altra Regione per lavoro, che stipulano qualsiasi contratto,possono detrarre, per i primi 3 anni, 991,60 euro per un reddito inferiore a 15.493,71 euro, 495,80 euro per un reddito compreso fra 15.493,71 e 30.987,41 euro. Il genitore che ha fiscalmente a carico uno studente universitario fuori sede, (oltre 100 km dalla residenza) che ha stipulato un regolare contratto, ha diritto  alla deduzione dal reddito del 19% del canone pagato, fino ad un massimo di 500 euro”, conclude la nota del sindacato.
            
                                         

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