Villa Igea e Villa Serena, gli esuberi rientrano
I sindacati hanno richiesto al tavolo istituzionale di ricercare tutte le soluzioni che potessero salvaguardare gli attuali livelli occupazionali
Alcuni giorni fa è stato sottoscritto presso l'Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena alla presenza dell'Assessore al Lavoro ed alla formazione Denis Merloni ed all'Assessore del Comune di Forlì Maria Maltoni l'accordo che mette la parola fine alla cassa integrazione in deroga aperta nel 2010 a seguito di una vertenza delle Case di Cura Villa Igea e Villa Serena di Forlì.
Il 23 aprile 2010 Villa Igea e Villa Serena comunicarono formalmente l’avvio delle procedure per riduzione del personale: 46 complessivamente i lavoratori dichiarati in esubero, (15 impiegati, 15 infermieri, 6 operatori socio sanitari, 5 tecnici di riabilitazione, 3 tecnici di radiologia, 2 operai), Successivamente fu accolta la richiesta d'utilizzo di CIGS in deroga per 6 mesi ed il formale ritiro delle avviate procedure di mobilità.
Negli incontri effettuati in queste settimane presso l'Amministrazione Provinciale, i sindacati hanno richiesto al tavolo istituzionale di ricercare tutte le soluzioni che potessero salvaguardare gli attuali livelli occupazionali. A fronte di una situazione organizzativa e produttiva mutata rispetto al 2010, la Direzione Aziendale ha comunque confermato il permanere di personale in esubero che l’accordo raggiunto supera attraverso utilizzo del part-time a 30 ore per i dipendenti amministrativi coinvolti della riduzione della attività; impegno delle Aziende alla ricostituzione del tempo pieno al mutare dei volumi di attività; introduzione di una maggiore flessibilità organizzativa che prevede la possibilità di impiego del personale in entrambe le strutture; incentivo all’esodo per coloro che volontariamente intenderanno dimettersi.
Dicono i sindacalisti Daniela Avantaggiato (FP CGIL), Ruben Sosa (CISL FP), Massimo Monti (UIL FPL Monti Massimo“Riteniamo di aver raggiunto con la sottoscrizione di questo accordo, frutto di un percorso unitario e di continuo confronto e coinvolgimento dei lavoratori, un importante risultato, per nulla scontato, di salvaguardia dei livelli occupazionali nelle due Case di Cura con riflessi positivi per il territorio forlivese”.
