Zona rossa, estetiste chiuse: "Non è più accettabile. Aiuti non sufficienti per coprire le perdite"
Attacca Grilli: gli aiuti "non arriveranno a tutte quelle imprese e professionisti che sono chiusi o che continuano ad avere delle perdite"
Riaprono le toelettature per animali, restano chiusi parrucchieri e centri estetici. "Non è accettabile, dodici mesi dopo e con la campagna vaccinale in corso che l’unica soluzione continui ad essere quella della chiusura delle attività", è lo sfogo di Laura Grilli, estetista e titolare dell'"Estetica Laura" di via Godoli. "Tutti gli operatori dei comparti ritenuti non essenziali (malgrado la bizzarria dei criteri adottati), hanno collaborato con chiusure totali o parziali secondo le disposizioni ed ogni volta che è stato richiesto dai provvedimenti nazionali e regionali di contrasto alla pandemia da Covid19 - premette l'imprenditrice -. Ora la situazione è evidente a tutti; gli aiuti stanziati non solo non sono sufficienti, ma non arriveranno a tutte quelle imprese e professionisti che sono chiusi o che continuano ad avere delle perdite, inoltre, ancora oggi, un anno dopo l’esplosione della pandemia, le Autorità centrali e locali non hanno individuato soluzioni per convivere con questo virus mantenendo un livello idoneo di movimento delle persone e di esercizio delle attività economiche".
"Non è accettabile, dodici mesi dopo e con la campagna vaccinale in corso che l’unica soluzione continui ad essere quella della chiusura delle attività; non è accettabile perché, qualche settimana ancora e tante attività non riapriranno più con gravissime ripercussioni per l’economia del Paese e per il mantenimento di un decente livello di vita per tante fasce della popolazione - evidenzia -. E’ arrivato il momento che chi studia il virus da dodici mesi, chi si è cimentato approntando soluzioni organizzative e di barriera faccia il salto successivo e sulla base delle consapevolezze acquisite dica, ma lo dica subito, come possono aprire tutte le attività economiche garantendo sicurezza agli operatori ed ai cittadini che fruiscono di questi servizi".
Continua lo sfogo dell'imprenditrice: "Abbiamo sentito troppe volte in questi mesi, non siete medici, non siete esperti, non avete le conoscenze di scenario e ci siamo allora affidati alle disposizioni di medici, esperti e politici a conoscenza di meccanismi e scenari ma ora, dodici mesi dopo, i medici, gli esperti, i politici e gli strateghi con conoscenza diffusa non possono dirci semplicemente si continua a chiudere perché, questo vorrebbe dire che abbiamo affidato le nostre vite a qualcuno che non ha fatto nessun passo avanti malgrado le conoscenze di cui disponeva. Questo è inaccettabile perché, domani, noi tutti si muore, le nostre vite resteranno condizionate per anni da questi dodici mesi e chi ha avuto l’incarico di trovare le soluzioni, ora, oggi e non domani, ci deve dire come aprire e come tornare a circolare; non potete più limitarvi ad una alzata di braccia. Vogliamo soluzioni oggi e per tutti".