Castrocaro celebra la sua patrona: la Madonna dei Fiori
Domenica a Castrocaro, celebrazioni solenni della Madonna dei Fiori, presiedute dal cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). La Messa delle 10.30 sarà concelebrata dall’amministratore apostolico di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, che alle 16.00 presiederà i secondi vespri solenni e la processione mariana. Contornata da enormi mazzi di garofani e accompagnata dai tradizionali “ceri”, la Madonna dei Fiori uscirà in portantina dalla chiesa dei Santi Nicolò e Francesco per essere portata in corteo orante lungo viale Marconi. Lunedì 9 aprile, alle 10.30, il vescovo uscente celebrerà anche la santa Messa di conferimento della Cresima. Sempre il 9 aprile, alle 20.30, recita del rosario e “Canto alla Vergine” dalla Divina Commedia di Dante, interpretato e commentato dal professor Pantaleo Palmieri. Al termine, il Canto delle litanie accompagnerà la reposizione dell’immagine della Madonna dei Fiori nel suo altare, posto all’interno della chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Francesco e Nicolò.
La festa liturgica della patrona castrocarese inizierà tuttavia sabato, alle 17.30, con rosario e messa prefestiva, proseguendo alle 20.30 con primi vespri, adorazione e benedizione eucaristica. Una prima anticipazione della festa patronale castrocarese della Madonna dei Fiori è in programma martedì, alle 20.30, con “Maria Vergine, Fior dei fiori”, serata di canto sacro mariano con il Gruppo Corale di Castrocaro Terme e Terra del Sole e recite a cura dei ragazzi del centro educativo “Il Corridoio”. Seguirà mercoledì, alle 20.30, la presentazione del libro “Una vita per Cristo: Antonio Laghi da Castrocaro”, con la proiezione del cortometraggio “300 anni di Cristianesimo a Xi’An (Cina)”. Giovedì, alle 20,30, è prevista “Maria: divina opera d’arte”, riproduzione di immagini artistiche sulla maternità di Maria con commento e preghiera. Venerdì, alle 20.30, liturgia penitenziale. Nei giorni della Festa saranno distribuiti i tradizionali garofani e sarà possibile rinnovare l’iscrizione alla Compagnia della Madonna dei Fiori.
La grande devozione tutta castrocarese per la Madre celeste nasce nel 1632: la popolazione locale, preservata dalla terribile peste dei due anni precedenti, fece solenne voto di organizzare ogni anno, nella domenica “in albis”, la prima dopo Pasqua, la festa della Madonna che sarà poi detta “dei Fiori”. L’effige della Beata Vergine è uno stucco a bassorilievo ricavato da un calco dell’opera dello scultore fiorentino Donato di Niccolò di Betto de Bardi, detto Donatello, oggi conservato nel Museo Federico di Berlino. “Il ritrovamento di tale pregevole stucco e l’attuale denominazione di Beata Vergine dei Fiori – scrive Giuseppe Mengozzi nel suo libro ‘Castrocaro storia e tradizioni’ – sono legati a leggende antichissime”. C’è chi afferma che l’immagine, portata a Castrocaro da qualche autorità o famiglia fiorentina (fino al 1923 la località termale ha fatto parte amministrativamente della Toscana), sia stata rinvenuta in un giardino, infissa ad un pilastro, in mezzo a folti cespugli fioriti di prugnoli e circondata da un’intrecciata ghirlanda di bellissime ciocche di alti fiori freschi. L’ipotesi più verosimile parla di Madonna dei Fiori semplicemente perché l’evento si tiene in primavera. E’ invece accertato storicamente che Castrocaro non sia stata toccata dalla “morte nera” portata in Italia nel 1630 dalle truppe tedesche, scese in Lombardia per combattere a fianco del Duca di Mantova. La peste fece strage un po’ ovunque in Romagna e Toscana, salvo che a Castrocaro e Terra del Sole.
La gente del posto, che si era rivolta preventivamente alla protettrice celeste, ascrisse alla Madonna la miracolosa esenzione dal contagio. Fino alla fine degli anni 80 del XX secolo, l'inizio dei festeggiamenti patronali avveniva con l'accoglienza solenne del vescovo diocesano, che rimaneva ospite in paese per tutta la durata delle celebrazioni. Anche la devozione mariana della vicina Terra del Sole (la festa si celebra la terza domenica di maggio) prende spunto dalla tragedia della peste e dal relativo voto: nella città di fondazione medicea la madre di Cristo è però venerata come Madonna delle Grazie.