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Cultura

Al Testori un tea party alla scoperta di "Ciò che resta dei poeti"

Lo spettacolo è stato scritto e interpretato da Paolo Rambelli con Laura Sciancalepore e Paolo Benedetti per la regia di Daniela Piccari

Di cosa sono morti Foscolo e Leopardi? Chi ha ucciso Pasolini? Dove si trova veramente il corpo di Dante? A tutte queste domande, solo apparentemente slegate dalla fortuna anche letteraria dei protagonisti, risponderà lo spettacolo “Ciò che resta dei poeti: a Funeral Tea Party”, che torna a Forlì dopo l’apprezzamento riscosso anche all’estero, tanto d’aver conquistato la copertina della rivista della Società britannica di studi pirandelliani. Lo spettacolo scritto e interpretato da Paolo Rambelli con Laura Sciancalepore e Paolo Benedetti per la regia di Daniela Piccari è stato infatti proposto alle scuole dal Centro Diego Fabbri per la mattina di mercoledì al teatro “Testori” di Forlì registrando il tutto esaurito. 

Le circostanze della morte dei poeti - così come le modalità delle esequie – costituiscono un angolo prospettico privilegiato per comprendere non solo la loro opera ma anche il modo in cui questa ha influenzato la cultura contemporanea e, ancor più, il modo in cui la posterità l’ha fatta propria. Partendo quindi dalla descrizione degli ultimi attimi di vita di alcuni tra i maggiori poeti italiani (da Dante a Foscolo, da Leopardi a Pirandello e a Pier Paolo Pasolini) e dall'illustrazione delle loro diverse sepolture (tutti loro ne hanno avuta più di una) gli attori accompagneranno il pubblico in un inedito viaggio attraverso la storia delle letteratura italiana facendo ampiamente ricorso ad immagini e video d’archivio e alternando la narrazione di aneddoti sconosciuti ai più all'analisi di un aspetto troppo spesso trascurato dalla critica come l’uso strumentale del corpo e dell’opera dei poeti. 
 

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