Ascoltare i suoni della natura con la bioacustica e la ecoacustica
Sabato e domenica, sul crinale tosco romagnolo si terrà un incontro dedicato a "Bioacustica ed ecoacustica", nel parco nazionale delle Foreste casentinesi con con l'Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale.
Il "paesaggio sonoro" non è solo oggetto di pertinenza dell’estetica: assume anche valenze etiche, culturali, ricreative e scientifiche. Nel momento in cui si riconosce come rappresentazione della struttura e della diversità di un ambiente la sua espressione acustica, questa diventa strumento di studio e monitoraggio.
Sabato il ritrovo è previsto alle 9 nel centro di visita di Badia Prataglia, ci si trasferirà poi nella foresta della Lama. La due giorni si apre sabato alle 9 con l'accoglienza e la presentazione del workshop da parte del moderatore, Giovanni Quilghini, capo dell'Ufficio territoriale per la biodiversità di Pratovecchio, e i saluti di Luca Santini, Sergio Paglialunga - rispettivamente presidente e direttore del Parco Nazionale delle Foreste casentinesi - e del Corpo forestale dello Stato. Alle 10 comincerà la trattazione degli argomenti di carattere generale sulla bioacustica e i suoni dell'ambiente naturale, sulla comunicazione animale e la percezione umana della foresta a cura di Gianni Pavan dell'Università di Pavia e di Dino Scaravelli dell'Università di Bologna.
Dopo il coffee break la discussione verterà sulle tecniche di monitoraggio ambientale tramite metodi di rilievo acustico, con presentazione di alcune esperienze messe in pratica nel Parco Nazionale e nelle Riserve Biogenetiche Casentinesi per lo studio di avifauna, chirotteri e lupo, oltre che sull'utilizzo dell'analisi sonora come strumento per la gestione ambientale. Il calendario di domenica prevede uno studio dei suoni in campo attraverso metodi e strumenti di bioacustica applicati alla ricerca nella foresta della Lama nella riserva naturale biogenetica di Badia Prataglia.
La bioacustica, nata come complemento dell’etologia per studiare la dimensione comunicativa negli animali, ha allargato il suo ambito di azione allo studio degli habitat e al monitoraggio della biodiversità, mostrando grandi potenzialità nelle attività educative legate alla natura. L’ecologia acustica e la bioacustica diventano così una disciplina integrata - l’ecoacustica - finalizzata a studiare i paesaggi sonori dal punto di vista scientifico, con finalità di conservazione, di tutela, di gestione e valorizzazione.
Al workshop, oltre ad essere illustrati i primi interessanti risultati di questa proficua collaborazione, parteciperanno numerosi relatori nazionali. Questi illustreranno le tecniche di bioacustica ed ecoacustica in uso ed in sviluppo, sottolineando la loro valenza come strumento di ricerca scientifica e di valorizzazione e divulgazione. Nella giornata di sabato infatti sarà inaugurata un’installazione permanente sulla bioacustica presso il museo forestale Carlo Siemoni: verrà dedicata una stanza ai paesaggi sonori della riserva di Sasso Fratino e della foresta della Lama.
Per informazioni si possono contattare l'Ufficio territoriale per la biodiversità di Pratovecchio (0575. 583763).