'Benedetta sia la vita', uno spettacolo dedicato a Benedetta Bianchi Porro
“Benedetta non mette l'accento sulla salute e lo stare bene fisicamente, ma punta tutto sulla relazione, con gli altri e con Dio”. Nell’incipit di Paolo Baccarini, coordinatore della Compagnia “Quelli della Via”, sta il leitmotiv dello spettacolo teatrale “Benedetta sia la vita!”, in programma domenica alle 21 a Dovadola, nell’area verde vicino la sede della Protezione Civile (via Don Pompeo Nadiani 3/A).
L’ingresso è ad offerta libera. Andato in scena in prima assoluta il 25 luglio scorso all’Arena S. Domenico di Forlì, ripercorre la vita di Benedetta aiutato dalle domande di 3 personaggi: Maria Grazia, che racconta all’amica i dubbi del cuore e del suo fidanzamento, Roberto, giovane che apparentemente ha tutto ma che sente di non esser pienamente felice, e Natalino, che, bloccato da una malattia e arrabbiato verso una sofferenza ingiusta, ritrova senso e pace grazie alle parole ricevute da Benedetta.
“Tre domande – precisa Paolo – che sottendono la ricerca di amore, del senso della vita, del perché del dolore. Domande che ognuno degli spettatori ha attraversato e vissuto almeno una volta”. Cosi vuol esser il musical: un viaggio da far insieme, pubblico e attori, portando ognuno le domande del proprio cuore a Benedetta e alla luce di quel Cristo risorto, per Benedetta così presente e vivo al suo fianco. “La produzione dell’opera è occasione per i tanti giovani coinvolti, ma anche per il pubblico, di incontro personale con una parola viva, rivolta oggi a ciascuno di noi”. Si tratta di un’opera pop-rock dai tratti sinfonici, raccontata da giovani “coetanei” di Benedetta. “La chiave narrativa utilizzata è quella di una sceneggiatura contemporanea, che raffigura in chiave simbolica-allegorica la luce che ci porta verso Dio e verso il senso di ciò che siamo e di ciò che diventeremo”.
Spicca la Lettera a Natalino di Benedetta Bianchi Porro: “Il mio spirito vivrà, qui fra i miei, fra chi soffre, e non avrò neppure io sofferto invano. E tu, non sentirti solo, mai. Procedi serenamente lungo il cammino del tempo, e riceverai luce, verità – la strada sulla quale esiste veramente la Giustizia, che non è quella degli uomini, ma la giustizia che Dio solo può dare”. Ma anche il sostegno all’amica Maria Grazia: “Io penso che cosa meravigliosa è la vita anche nei suoi aspetti più terribili, e la mia anima è piena di gratitudine e amore verso Dio per questo”.
“Così diceva Benedetta – continua Paolo - e così cerchiamo di cantare e vivere nel musical, inno a un canto di lode, alla bellezza da ricercare sempre anche nei momenti più bui”. Dietro l’apparente vittoria del male e della sofferenza nella vita di Benedetta Bianchi Porro, stroncata da una malattia degenerativa a soli 27 anni, c’è il miracolo dell’Amore che a tutto da un senso, che non elimina la croce ma Nella croce dona tutto sé. E così è la vita di Benedetta: luce e lampada che brilla nel buio e che anche nella sofferenza riesce a portare e donare conforto a quanti aveva accanto. Nei suoi studi di medicina sognava di diventare medico e “donare tutto se stessa per salvare gli uomini”. Dottore non lo diventerà mai, fermandosi proprio all’ultimo esame. Ma diventerà medico di tante anime, di tanti amici che attirati dalla sua forza e dalla pace che sapeva trasmettere riscoprono un Dio che si fa presente nelle loro vite. Per info sullo spettacolo, Lavinia: 347-4014610.