Cinema teatro e impegno civile di Pierpaolo Pasolini: una serie di appuntamenti a Galeata
Nell'ambito della presentazione al pubblico dei nuovi spazi della Biblioteca di Galeata Dire Fare organizza in collaborazione con Il Comune di Galeata e l'Associazione Teodorico "Le ceneri di Pasolini. Cinema teatro e impegno civile di Pierpaolo Pasolini, tra anniversario della morte e centenario della nascita", tre incontri al Teatro Carlo Zampighi Galeata.
Nei giorni della morte di Pasolini, avvenuta nella notte tra il 1 e il 2 novembre ma anche nell'anno del centenario della nascita ecco tre momenti a lui dedicati, toccando simbolicamente il cinema con la proiezione di un film a lui dedicato ( Il giovane corsaro di Emilio Marrese), il suo impegno civile con l'incontro con Andrea Speranzoni che parlerà della sua ostinata e coraggiosa ricerca di verità sulle stragi e con uno spettacolo teatrale, a febbraio 2023, di Elena Bucci dedicato a lui ed alla sua amica e musa, la “ giaguara” Laura Betti inserito all’interno della Stagione Teatrale
Di Pasolini emergeranno la formazione culturale e politica degli anni giovanili a Bologna ma anche e soprattutto il suo impegno in vita per la ricerca delle verità su alcune stragi , come quella di Piazza Fontana in cui fece ricerche personali approfondite e coraggiose e per questo fu attenzionato da Cia e Servizi Segreti, ma anche con alcune profezie letterarie e di scritti civili su quello che sarebbe avvenuto dopo negli anni successivi alla sua morte; gli intrecci di questa attività con i numerosi processi subiti ed alcune sinsitreilluminazioni sulla sua morte saranno infatti al centro dell’incontro. E di Pasolini, dell’incontro con quello che per lei era “sto veneto con lo sguardo timido e silenzioso con gli occhiali scuri ed un loden” parla ampiamente comne atto d’amore gran parte dello spettacolo dedicato alla “ giaguara “ del teatro italiano Laura Betti
Si parte sabato 19 novembre, alle 21.15 con "Il giovane corsaro - Pasolini da Bolgna", regia di Emilio Marrese. Italia, 2022, durata 98 minuti.
Grazie ad un'amplissima selezione di materiali di repertorio, di documenti inediti e di scritti di Pasolini, viene ricostruito il periodo della sua infanzia e gioventù che hanno avuto al centro la città di Bologna in cui era nato il 5 marzo del 1922. Questo avviene nel contesto di una scelta narrativa significativa: uno studente decide di incentrare la sua tesi di laurea sul rapporto tra Pasolini e la città. Le prime esperienze di Pasolini in molteplici ambiti della conoscenza, sia sul piano culturale che su quello esistenziale, tra poesia, letteratura, cinema, teatro, pittura, impegno civile, sessualità e sport. Emilio Marrese è un napoletano cresciuto a Bologna e nel suo lavoro si avverte una profonda conoscenza della città indispensabile per poter comprendere il complesso rapporto che il giovane Pasolini intrattenne con essa. Si potrebbe dire che erano altri tempi. Il fascismo sarebbe andato al potere con la marcia su Roma pochi mesi dopo la sua nascita e lo scrittore trascorse infanzia e adolescenza fino a giungere a quella che, con canto marziale, si definiva "giovinezza" in quell'ambito. Marrese ci mostra e dimostra che quei tempi non sono per nulla privi di interesse per un giovane dei nostri giorni che conservi in parte la curiosità intellettuale che animò Pasolini. Ci propone quindi uno studente che decide non solo di fare una ricerca sui testi di varia natura di o su Pasolini, siano essi su carta o provengano da dichiarazioni e/o interviste. Va oltre e affronta fisicamente ('in presenza' come si direbbe oggi in quel linguaggio che la pandemia ci ha imposto) i luoghi che lo scrittore ha abitato, attraversato,conosciutoedescritto. Grazie a questo impianto narrativo il documentario ci propone un'ingente quantità di immagini, suoni, fotografie, testi autografi, dichiarazioni che tracciano una mappa decisamente inedita.
Domenica 20 novembre alle 17:30, Andrea Speranzoni, avvocato delle famiglie delle vittime della Strage di Bologna autore di "Pasolini. Un omicidio politico. Viaggio tra l’Apocalisse di Piazza Fontana e la notte del 2 novembre 1975", dialoga con Giancarlo Dini di Dire Fare su Pasolini, la stagione delle stragi di Stato e im isteri della sua morte.
Il 2 novembre del 1975 all’Idroscalo di Ostia viene rinvenuto il corpo massacrato dello scrittore Pier Paolo Pasolini. La televisione italiana basa la responsabilità dell’omicidio sulla confessione di Giuseppe Pelosi, che solo nel 2005 ammetterà la presenza di altre persone. Pochi giorni dopo anche Sergio Citti inizierà a parlare del furto di alcune bobine delle riprese del film Salò o le 120 giornate di Sodoma e delle richieste estorsive che precedettero l’omicidio. Le bobine rubate ricomparvero inaspettatamente nel 1976, ma ad oggi non sono mai state visionate. L’ultima inchiesta della Procura di Roma acquisisce nuovi materiali inediti, testimonianze di chi vide almeno 6-7 persone massacrare Pasolini. Gli autori, analizzando l’ultima indagine giudiziaria – documentazione inedita contenuta nei processi per le stragi di Piazza della Loggia e di Piazza Fontana –, il rapporto epistolare emerso tra Pasolini e Giovanni Ventura – nel 1974-1975 uno dei due principali imputati per la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 – e gli “interventi corsari” dello scrittore, individuano i gravi episodi di minaccia che Pasolini aveva subito prima dell’omicidio. Aggressioni fisiche cui fa da contrappunto la scelta del poeta civile di dire la verità sulle dinamiche del nuovo Potere senza volto e sui patti che si fondavano sulle stragi.
Andrea Speranzoni, saggista, ha anche difeso come avvocato familiari delle vittime ed enti pubblici nei principali processi per i crimini nazifascisti in Italia e nelle vicende di terrorismo che hanno colpito il nostro Paese tra il 1974 e il 1980 tra cui la Strage di Bologna del 2 agosto 1980 Dal 2013 difende le vittime delle dittature sudamericane nel processo relativo al Plan Condor. È presidente del Comitato bolognese per la verità sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
Ingresso libero , per info 376 1224452