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Civitella di Romagna e Galeata: una stagione teatrale in tandem

Terzo anno consecutivo in cui i due Comuni uniscono i palcoscenici per un'unica rassegna sottola guida del'associazione DireFare

Due comuni, lontani e vicini dai luoghi di produzione, due comuni con una loro identita' precisa programmano insieme per il terzo anno la stagione teatrale.E sono due comuni che investono nel teatro, Galeata ha appena ristrutturato e attrezzato  palcoscenico e pgalleria,Civitella sta procedendo alla ristrutturazione del suo gioiellino il Teatro Golfarelli e nell'attesa prosegue la programmazione di eventi nel Teatro comunale . Parte così  il 9 dicembre con una festa di inaugurazione che è anche occasione per presentare la rassegna in maniera conviviale e  ritrovare il pubblico e gli abbonati e presentargli la programmazione , la stagione teatrale congiunta di Civitella e Galeata.E parte con le storie epiche e romantiche di calcio e ciclismo di Marco Ballestracci che con la sua capacita' affabulatoria ,sull'aria di canzoni di Conte e Jannacci ci porta in giro per le strade polverose del Tour de France o del Giro d'Italia  o nelle trincee dei Balcani e della Campagna di Russia dove si cerca disperatamente di avere notizie sul Grande Torino. Ma poi la narrazione della rassegna si dipanera' tra le riflessioni sulle bestialita' della neolingua italiana accompagnati da Ivano Marescotti e le riflessioni piu' semi che serie di Debora Villa sulla mezza eta' delel donne. Ci si sposta poi a Galeata dove Roberto Abbiati ci fara' entrare, proprio fisicamente 20 persone alla volta , all'interno del Pequod, la  nave di Moby Dick dove tra spruzzi d'acqua e apparizioni di Achab e altri personaggi seguiremo l'eterna metafora della ricerca di un nemico e di se stessi. Ad accompagnarci verso la primavera saranno poi le vicende che intrecciano comicita' e fatti di sangue di  Alessandro Benvenuti per la prima volta nel  teatro bidentino. E' un gradito  ritorno invece quello di David Riondino con le sue storie di pianti di ministre, di  alpini a Copacabana e d iresistibili ( irresistibili?) ascese di astri nascenti della politica italiana. A chiudere una signora del teatro italiano che a fianco di un astro nascente come Giovanni Anzaldo torna alle origini della sua carriera , quelle che da ragazzina che spiava di nascosto le prove del "maestro" la portarono a far parte della compagnia di Eduardo, con un testo particolarmente " denso"di Patroni Griffi .

Il programma della rassegna

Teatro Comunale di Civitella di Romagna
Sabato 9 dicembre
Marco Ballestracci, voce narrante
Luca Violetto, chitarra.
Storia di Gambe, di pedali e palloni
TRAMA - Tra le note della "Topolino Amaranto" e di "Boogie", con le canzoni che seguono a distanza di sicurezza "i ciclisti gregari in fuga" passano storie di sport e storie di vita. Passa la nostra storia fatta di fronti della seconda guerra mondiale dall'Albania alla Russia affrontati pensando al grande Torino, di meccanici  che passano in un anno da sfidare gli amici con la bici da donna della mamma a contendere ad Anquetil il Giro d'Italia, di nerboruti muratori di Castelfranco assoldati per aiutare in qualche modo Fiorenzo Magni
                                              
Teatro Comunale di Civitella di Romagna
Venerdì 26 gennaio
La lingua neolatrina con Ivano Marescotti di Maurizio Garuti
 TRAMA - La lingua neolatrina è un monologo esilarante cucito su misura per le qualità mattatoriali diIvano Marescotti dalla penna di Maurizio Garuti.L’argomento sono le parole virali che pronunciamo compulsivamente a ogni ora del giorno.Da “un attimino” a “piuttosto che”, da “mi fa morire” a “non me ne può fregare di meno”, da “lato B” a “tirarsela”, da “in qualche modo” a “quant’altro”, da “fare sesso” a “fare un passo indietro”, da “mi piace” a “non ci posso credere”, da “strage sfiorata” a “fake news”, ecc. ecc.Insomma, un repertorio satirico dei tic e delle mode che infestano i linguaggi popolari.Marescotti affronta ogni parola-virus sorprendendo lo spettatore con un approccio sempre originale. Mette in scena frammenti di parlato, conciona da pseudolinguista, tuona in politichese, evoca l’invettiva da bar, si esibisce nello slang televisivo e giornalistico, chiosa il turpiloquio, ecc.È come se una folla di personaggi, variamente contaminati dai conformismi dei nostri tempi, scorresse sul palcoscenico, infilando battute a ripetizione in un rosario di gag.Solo che quei personaggi, come nel migliore teatro, siamo noi. Dietro il vuoto delle parole, ognuno può leggere a suo modo il vuoto di un’epoca.

Teatro Comunale di Civitella di Romagna
Sabato 10 febbraio
Sogno di una notte di mezza età
di Debora Villa, Giovanna Donini e Gianmarco Pozzoli
con Debora Villa
TRAMA - Cosa succede ad una donna quando raggiunge i nannarannannanni? Cambia. Ma il cambiamento fisico, umorale, psicologico, non è graduale  No. Fidatevi, esiste un punto di svolta (detto simpaticamente punto di non ritorno) nel quale vi ritrovate catapultate senza neanche avere avuto il tempo di dire: «Xanax». Il corpo cede, la memoria vacilla, l’umore è come quello di Smigol quando gli rubano l’anello e questo quando siete in buona. Quando siete in versione negativa siete delle infoiate sessuali così prepotenti che l’esorcista al vostro cospetto sembra un catechista. Il peggio è che al livello psicologico diventate delle rocce. Siete delle furie. Sapete chi siete, cosa volete, cosa non volete e tutte le piccole e grandi insicurezze che vi hanno accompagnate fino ad ora svaniscono. Tranquille, donne. Nel giro di una settimana avrete almeno una ventina di nuove paranoie che non saprete come gestire. Mille nuovi fastidi si affacceranno all’orizzonte. Ma soprattutto vi verrà la faccia come il c… Non in senso fisico, per fortuna quella vi cederà soltanto; no, è che direte tutto quello che vi passa per la testa, senza freni, senza inibizioni, libere!!! Sì, finalmente libere di fare figure di merda con il mondo intero.  Firmato Debora… Non mi ricordo il cognome.

Teatro Carlo Zampighi Galeata
venerdì 9 e sabato 10 marzo (20 spettatori alla volta con repliche)
Una tazza di mare in tempesta
con Roberto Abbiati e Luca Salata e Alessandro Calabrese
musiche e registrazioni a cura di Fabio Besana scenografie costruite nei laboratori di scenotecnica di ArmuniaPer un numero massimo di 20 spettatori.

Teatro Comunale Galeata venerdì 23 marzo
Un comico fatto di sangue
Scritto da Alessandro Benvenuti collaborazione drammaturgica di Chiara Grazzini Regia di Alessandro Benvenuti

TRAMA - Una famiglia che sa tanto d'Italia, di questa nostra Italia che ha perso la bussola del buon senso e naviga ormai a vista tra i flutti sempre più minacciosi del mar dell'incertezza. Una commedia in cinque atti rapidi ed incisivi dove nessuna parola è messa lì per caso. Una drammaturgia sorprendente nella sua semplicità. Dal 2000 al 2015, passando attraverso cinque momenti chiave o testimonianze, l'autore narra il progressivo degenerare dei rapporti di una famiglia composta da un marito, una moglie, due figlie e qualche animale... di troppo. E più i fatti, via via che il tempo passa, si fanno seriamente preoccupanti, e più, nel raccontarli, diventano, per chi li ascolta, divertenti. E' il comico, che essendo fatto di sangue non rinuncia neppure di fronte a un dramma al piacere di poter piacere a chi lo ascolta? O è il fatto di sangue in sé che nonostante la sua tragicità diventa a suo modo comicamente sorprendente? Allo spettatore il piacere, di deciderlo

Teatro Carlo Zampighi Galeata  sabato 14 aprile
Triglie, principesse, tronisti  e alpini
(Cronache cantate dell’Italia più o meno contemporanea)
di e con David Riondino
musiche dal vivo di Mirio Cosottini

TRAMA - Presenta lo spettacolo Riondino: “Uno dei problemi più complessi della fine del novecento e dell'inizio del millennio è il titolo da dare agli incontri col pubblico di autori che tendono a saltare di palo in frasca. “ Che già sarebbe un buon titolo. Più semplice dire che apro il sipario, espongo il banchetto e metto in mostra la mia merce: racconti in versi, canzoni più o meno lunghe e più o meno serie, più o meno autentiche e più o meno parodistiche. Un diario in musica, che fotografa questi primi anni del millennio, nei suoi passaggi più evidenti: diciamo dal Pianto della Fornero (come non farci su un poemettoù?) alla enigmatica ascesa di Renzi (che scopriamo essere un Acrostico, ossia un cognome di cinque lettere ognuna delle quali è l’iniziale di una parole, ed ecco spiegato il mistero e  chi più ne sa più ne metta). Questi anni di crisi, insomma, raccontati a partire dalle canzoni e dalle storie che ho scritto in occasioni molto diverse, per radio, teatro, giornali più o meno satirici, televisione. Troverete e ritroverò anche io, sempre meravigliandomene, le canzoni che ci mandava il Dottor Djembé da Bora Bora alla radioRai: la strana Hit Parade con le canzoni crudeli di Pino Paoli, di Francesco Puccini con la P, attenzione), gli inni delle categorie merceologiche delle Pagine Gialle, le canzoni selle piccole emozioni quotidiane dei Lottatori di Sumo, dei Voltapagine di Pollini, dei Vescovi a Conclave per dirne solo alcune. Troverete  diverse canzoni sugli animali: Le triglie, i Paguri, i pesci Cha cha cha. Ma anche la Sula e l’Albatros. Mi è poi capitato, fortunatamente e fortunosamente, di mettere in canzone anche diverse novelle di Boccaccio, per una serie di Radio3: e un paio sarà opportuno ascoltarle, per valutare quanto gli antichi fossero contemporanei. E faranno da filo conduttore, come accennavo all’inizio, i poemetti storici, dalla Fornero a Renzi  passando per Grillo e Bersani. Naturalmente sotto lo sguardo severo di un coro di alpini, invisibile ma vero, che esegue con me due commoventi canzoni d’alta quota. Con la “Q”.

Teatro Carlo Zampighi Galeata  domenica 29 aprile
Persone naturali e strafottenti 2500
di Giuseppe Patroni Griffi
con Marisa Laurito – Giovanni Anzaldo
Simone Leonardi – Federico Lima Roque Una produzione
Altra Scena Art Management & Sycamore T Company
Regia Giancarlo Nicoletti

TRAMA - Persone naturali e strafottenti è il testo più “scandaloso” e fra quelli di maggiore successo di Giuseppe Patroni Griffi, rappresentato per la prima volta nel 1973, con protagonisti Mariano Rigillo, Gabriele Lavia e Pupella Maggio: un testo crudo, poetico e visionario, fra il grottesco, il cinico e il surreale. Accanto a Marisa Laurito, Giovanni Anzaldo, Premio Ubu come miglior attore under 30 e recentemente protagonista del nuovo film di Giovanni Veronesi Non è un paese per giovani, Simone Leonardi, performer pluripremiato per i ruoli en travesti in Priscilla, la regina del deserto, L’Ispettore Coliandro e Battuage, e Federico Lima Roque, attore italiano originario di Capo Verde, tra i protagonisti della fiction Tutto puo'succedere. Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.

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