All'Area Sismica la musica di Luigi Ceccarelli e Paolo Angeli
All’Area Sismica, in via Le Selve 23 a Ravaldino in Monte (Forlì) ecco “II HaikuFestival – dedicato a Pierantonio” che si svolgerà nel weekend dell’11 e 12 aprile 2015. Questo il programma del weekend.
sabato 11 aprile – ore 22.30
Luigi Ceccarelli & Paolo Ravaglia
Luigi Ceccarelli: laptop, elettroniche
Paolo Ravaglia: clarinetti
Dopo la memorabile performance con Daniele Roccato in X-traces, torna all’Area Sismica Luigi Ceccarelli, questa volta con un altro musicista di alta caratura, Paolo Ravaglia.
Stella luminosa del panorama della musica contemporanea italiana, il percorso di Luigi Ceccarelli parte dal conservatorio di Pesaro, dove si dedica alla composizione musicale con le tecnologie elettroacustiche. Alla fine degli anni ’70 incontra Achille Perilli e Lucia Latour, con i quali approfondisce il rapporto tra musica, arti visive e danza. Da allora la sua attività si svolge parallelamente sia nel campo della musica elettroacustica, sia nel teatro musicale, inteso nelle sue forme più disparate. Ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti internazionali tra cui il premio OPUS del Conseil Québécois de la Musique, l’Euphonie d’Or al Concorso dell’IMEB di Bourges, il Premio UBU, premio della critica italiana dello spettacolo, per la prima volta assegnato ad un musicista, l’Honorary Mention al concorso Ars Elettronica di Linz. Le sue opere sono state inoltre selezionate dall’International Computer Music Conference in sette diverse edizioni. È titolare dal 1979 della cattedra di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Perugia.
Paolo Ravaglia è un nome trasversale agli ambiti musicali contemporanei e jazzisti. In qualità di solista ha collaborato con numerose istituzioni concertistiche tra le quali: Teatro alla Scala, Accademia Nazionale di S.Cecilia, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Rjkskonsert – Stoccolma, Fondazione Gulbenkian – Lisbona, Ircam – Parigi, ecc. Dal 2006 al 2009 è stato Presidente di Nuova Consonanza, storica associazione di compositori, musicologi ed esecutori che si occupa della produzione e valorizzazione del repertorio contemporaneo. Ha collaborato con Philip Glass, Frederic Rzewski, Steve Reich, Terry Riley, Gavin Bryars, Pansonic, Matmos, Djivan Gasparian, John De Leo, William Basinski.
Luigi Ceccarelli e Paolo Ravaglia fanno concerti in duo dal 2001, anno in cui hanno presentato alla Biennale di Venezia lo spettacolo Live* con il coreografo Francesco Scavetta.
Ingresso € 12
domenica 12 aprile – ore 18
Paolo Angeli
chitarra sarda preparata
presentazione del nuovo album “S’Û”
Paolo Angeli, partendo dallo strumento tradizionale, ha ideato una vera e propria chitarra-orchestra: 18 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Con questa singolare creazione il musicista sardo rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale, post-rock.
Se folgorante negli anni ’90 fu l’incontro di Paolo Angeli con l’anziano custode delle forme galluresi e logudoresi Giovanni Scanu e con il maestro indiscusso dell’avanguardia Fred Frith, altrettanto importante si rivela nel 2003 la richiesta di un nuovo modello di chitarra sarda preparata da parte del chitarrista statunitense Pat Metheny, che poco dopo vedrà la luce nella Liuteria Stanzani di Bologna. A partire dalla metà degli anni ’90, Angeli ha pubblicato otto album da solista. Vive dal 2005 a Barcellona e si esibisce regolarmente in tour nei più importanti festival e teatri di Europa, Usa, Canada e Sud America. La sua definitiva affermazione internazionale arriva con il Womex 2014, che lo consacra nella rosa dei più importanti musicisti “innovatori con radici” della scena mondiale.
Ha improvvisato e collaborato con Fred Frith, Jon Rose, Hamid Drake, Evan Parker, Pat Metheny, ect.
«Ho sempre pensato che l’uomo non può stare fermo: non è nella sua natura. La sua voglia di avventura, alimentata dalla curiosità del conoscere, dalla speranza in un mondo migliore, dalla fuga, ha determinato i tratti somatici dell’uomo contemporaneo. “S’Û” è una musica ibrida che riflette sulla società occidentale, autoreferenziale, arroccata e anacronistica, che innalza Muri d’acqua tra le due sponde del mediterraneo. Tutto si snoda in “Due tempi”, come in un vinile a 33 giri. Dentro c’è la frenesia e la speranza della nave “Vlora”, il filo spinato e le cicale che osservano i salti e gli approdi a “Melilla”. Nel ricordo dei “Pastelli a cera” convivono, in un’ideale “Tinta unita”, il rock della mia adolescenza in via “Baragge”, il “Mi e La” dei pescatori di Bosa, la nebbia di Bologna e le sue “Radio libere”, le influenze andaluse trasportate dalla risacca ai piedi della miniera di “Porto Flavia” (dedicata a Paco de Lucia). “S’Û” è qualcosa che sta al disopra che ha a che fare con le stratificazioni delle vernici “Blu di Prussia” consumate dal passo del tempo di una vecchia barca, con la “Mancina” di carico e scarico di mille porti da cui ha inizio ogni avventura legata al mare. Le mie riflessioni non cercano una risoluzione o fusione dei contrasti ma una loro convivenza creativa, ora con dissonanze, ora con progressioni armoniose, ora con ritorni a casa in un pugno di accordi. Aldilà di queste parole, scegliete voi cosa trovarci…»
Ingresso € 10