Affiancare una giovane promessa italiana a solisti della statura di Krylov e Milenkovich ci sembra doveroso e ci riempie di orgoglio. Nel 2009 il Teatro Fabbri ospitò, assieme alla Maderna, la pianista Leonora Armellini che nel 2013 si è esibita da Fabio Fazio per il Festival di San Remo. Siamo certi che la Temporin ha le qualità per diventare una grande solista e con questo concerto le vogliamo riconoscere i risultati ottenuti fino ad ora e dare un incoraggiamento ad ottenere risultati sempre più straordinari.
Con alle spalle 26 primi premi vinti come solista ed in formazioni da camera in concorsi nazionali ed internazionali e più di 200 concerti all'attivo in Italia e all'estero, il nostro riconoscimento si unisce ad un coro ben numeroso. Nel 2012 ha ricevuto il premio "Totem per la musica classica" assegnato dalla rivista di arte e cultura Totemblueart ai musicisti emergenti. Suona il violino "piccolo" Carlo Antonio Testore 1756, proprietà della Fondazione "Antonio Carlo Monzino" di Milano.
Francesca Temporin sarà accompagnata dall'Orchestra Bruno Maderna. Il M° Paolo Chiavacci, Direttore Artistico della Maderna dal 2012, dalla sua sedia di Violino di Spalla concerterà e coordinerà l'esecuzione.
L'Orchestra Bruno Maderna, l'orchestra di Forlì, fondata nel 1997 è stata ospite di importanti festival nazionali ed internazionali tra i quali il Ravenna Festival. Dal 1999 il progetto pluriennale "La Camera della Musica", con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, ha permesso l'arricchimento della stagione sinfonica della città con la presenza di musicisti di fama internazionale. Il suo repertorio spazia dal sinfonico all'Opera Lirica al Balletto.
Martedì 4 marzo 2014
Teatro Diego Fabbri - ore 21
FRANCESCA TEMPORIN violino
ORCHESTRA BRUNO MADERNA
ore 10,30 prove aperte presso Teatro Diego Fabbri
Programma:
C. SaintSaens: Introduzione e Rondò Capriccioso per violino e orchestra
P. De Sarasate: Arie zingaresche per violino e orchestra
Violino: Francesca Temporin
M. De Falla: El Amor Brujo - Gitaneria in un atto su libretto di Gregorio Martinez Sierra