Un concerto dedicato all'arpa nella sala del Refettorio dei Musei San Domenico
In occasione della mostra dedicata a Boldini l'Associazione Musicale Maderna, in collaborazione con gli Amici dell'Arte, ha ideato un concerto dedicato all'Arpa.
Madre di tutti gli strumenti a corda - lira, citara, liuto, clavicembalo e, infine, pianoforte - l'Arpa raggiunge nell'epoca in cui troneggia nei saloni di regine e nobildonne l'apogeo della sua gloria. Il XIX secolo esalta, coltiva ed esaspera tutti quei fantasmi che possono associarsi all'Arpa da cinque millenni, a cominciare dalla sua eterna "femminilità".
L'Antichità greca, la cui autorità pesa più significativamente di quanto oggi si possa immaginare sulla nostra cultura musicale, trasmette all'Occidente la convinzione che numeri, note e strumenti abbiano un sesso. L'Arpa, in virtù del vuoto centrale della sua cassa di risonanza, diviene l'immagine più eloquente dell'universo al femminile, dell'harmonia figlia dell'amore e attraversa gloriosa la nostra storia fino al Medioevo. Se l'Antichità è molto liberale quanto al sesso dell'arpista, l'Occidente cristiano lo è meno e ripropone una diversa immagine femminile dell'Arpa.
Le grandi dame della buona società incarnano il nuovo modello di donna/arpista. Per loro i migliori liutai concepiscono strumenti sontuosi, riccamente e straordinariamente decorati. L'Arpa, pizzicata dalle dita di dame esaltate come angeli musicisti, alle quali l'etichetta non permette di prodursi in concerto, e forte della sua funzione decorativa, troverà posto in ogni salone del bel mondo e, escluse rare eccezioni, l'"emancipazione" dell'Arpa la si deve agli arpisti uomini, che in tutta libertà possono fare della musica un mestiere.
Siamo all'apogeo dell'Arpa, a quel XIX secolo ricco di repertorio e virtuosi che, come si è detto, rivaluta e crede nel "mito" dell'Arpa che un'antichità lontana gli ha trasmesso. Durante il secolo, grazie ai libretti d'opera, questa mitologia passa dai salotti letterari al teatro, contribuendo tra l'altro al ritorno dell'Arpa nei ranghi dell'orchestra sinfonica.
Poi, bruscamente, all'alba del XX secolo la sua fortuna lentamente scema e i merletti dorati del mito che incarna cominciano a coprirsi della polvere dell'oblio.
Nel concerto che si terrà il 14 giugno potrete ascoltare brani dei principali esponenti dell'Impressionismo francese che a cavallo dei due secoli rappresentarono maggiormente il rinnovamento del repertorio musicale per Arpa:
Alphonse Hasselmans - Valse de concert op.4 per arpa
Claude Debussy - Danses pour harpe et orchestre à corde. Danse sacrée. Danse prophane
Gabriel Pierné - Impromptu-Caprice op.9 per arpa
Maurice Ravel - Introduction et Allegro per arpa con accompagnamento di flauto, clarinetto e quartetto d'archi
Marcel Grandjany - Rhapsodie pour la harpe op.10 versione per arpa e orchesrta d'archi
The Colorado Trail op.28
Aria nello stile classico per arpa e orchestra d'archi
Il concerto si terrà presso la Sala del Refettorio dei Musei San Domenico alle ore 20.30 e sarà ad INGRESSO LIBERO.
Per info
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