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Riccardo Muti incanta il San Giacomo: le foto del concerto

L’11 dicembre prossimo il maestro ritornerà al Palafiera per esibirsi al pianoforte insieme al soprano Anna Netrebko e al tenore Yusif Eyvazov

Riccardo Muti incanta il San Giacomo. Miglior esordio non si poteva prevedere per l’ex chiesa del San Domenico, nel giorno della sua solenne inaugurazione come auditorium musicale dopo l’apertura al pubblico del 30 maggio scorso, al termine dei restauri. Il grande direttore d’orchestra ha condotto per un’intensissima ora la promettente Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, da lui fondata nel 2004, estasiando i 660 spettatori presenti con la Sinfonia n. 8 in si minore D759 “Incompiuta” di Schubert e la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Beethoven.

La febbrile attesa del pubblico forlivese, che si è presentato ordinatamente ai tre ingressi del San Giacomo a partire dalle 19.30 di domenica sera, è stata premiata da una serata che rimarrà nella storia. Il servizio d’ordine, reso ancor più imponente dall’eco delle tragiche azioni terroristiche di Parigi, ha vigilato per l’intera durata del concerto sia all’interno, che all’esterno dell’auditorium. In prima fila, oltre alle autorità civili e militari, fra cui i Sindaci di Forlì e comprensorio, figuravano il soprano Wilma Vernocchi e la direttrice artistica di “Ravenna Festival” Cristina Mazzavillani, consorte del maestro Muti.

Il concerto dell'Orchestra Cherubini col Maestro Riccardo Muti

Il primo impatto all’ingresso del San Giacomo è stato di sorpresa: molti spettatori hanno subito notato le modifiche all’allestimento interno dell’aula, dettate dalla necessità di ampliarne temporaneamente la capienza. Oltre alla tribuna posteriore, l’occhio è caduto sull’americana montata direttamente dai tecnici di Ravenna Festival sopra il palco, per migliorare la sonorità e stemperare il rimbombo. L’esperimento può dirsi perfettamente riuscito: la stessa Cristina Mazzavillani, a concerto appena concluso, ha lodato l’acustica complessiva del San Giacomo. La grande performance artistica è stata enfatizzata, in conclusione, dal duplice riconoscimento tributato a Riccardo Muti dal sindaco di Forlì Davide Drei e dal presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Roberto Pinza. Se il primo ha donato al maestro il Sigillo in argento di Caterina Sforza, massima onorificenza cittadina, Pinza gli ha consegnato simbolicamente il Portone del Monte di Pietà.

Riccardo Muti al San Giacomo (Foto © Silvia Lelli)

“Grazie, maestro Muti, anche a nome dei concittadini che rappresento, per questa magia musicale che ci ha donato”. Da par suo, il leggendario direttore d’orchestra ha donato al sindaco Drei la bacchetta con cui aveva appena condotto i giovani musicisti della “Luigi Cherubini”. Anche Pinza ha lodato l’illustre ospite per la sua presenza a Forlì e al San Giacomo. Il presidente della Fondazione Carisp, memore della straordinaria “full immersion” di Muti con gli studenti delle scuole musicali forlivesi, accorsi in massa venerdì 20 novembre alle prove generali dell’Orchestra “Cherubini”,  ha giustamente puntato l’attenzione sul grande lavoro del maestro, capace come pochi di investire sui giovani talenti artistici. Arguta e a tratti divertente la risposta del direttore: “Faccio i complimenti per questo straordinario ambiente restaurato, un nuovo grande luogo dato alla cultura come in Italia ormai non capita più. Noi ritorneremmo volentieri al San Giacomo, visto che la Cherubini appartiene alla regione Emilia Romagna”.

L’Orchestra divide, infatti, la propria sede fra Piacenza e Ravenna, ma raccoglie giovani strumentisti sotto i trent’anni provenienti da ogni regione italiana. Traendo spunto dalla precisazione fornita dai Sindaci seduti in prima fila, di essere tutti romagnoli, Muti ha dichiarato: “Anch’io, che sono meridionale (è nativo di Napoli, n.d.r.) sono per la Romagna”. L’auspicio di Drei e Pinza di un pronto ritorno a Forlì del maestro, si è già materializzato: Riccardo Muti sarà al Palafiera l’11 dicembre prossimo per esibirsi al pianoforte insieme al soprano Anna Netrebko e al tenore Yusif Eyvazov, protagonisti di un recital pucciniano a vent’anni da quello storico ‘Muti-Pavarotti’ offerto a sostegno della Comunità di Sadurano. Il ricavato della serata, dedicata al fondatore don Dario Ciani, il sacerdote degli ultimi recentemente scomparso, sarà devoluto per la realizzazione di un progetto solidale in sua memoria. 

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