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Cultura

La sala "San Luigi" riparte dal 150esimo dell'Unità d'Italia

La sala "San Luigi" riparte dall'Unità d'Italia. Saranno i canti risorgimentali del Coro "Città di Forlì" in programma sabato 1 ottobre, alle 21, i punti di forza della serata inaugurale

La Sala “San Luigi” riparte dall’Unità d’Italia. Saranno i canti risorgimentali del Coro “Città di Forlì” diretto dal maestro Nella Servadei Cioja, in programma sabato 1 ottobre, alle 21, i punti di forza della serata inaugurale della stagione 2011/2012 del contenitore multimediale salesiano di via Nanni. Nel cuore della serata, ad ingresso rigorosamente libero, interverrà il coordinatore della sala don Giovanni Granelli, con una relazione sul tema: “Fare gli italiani con l'educazione. I salesiani da 150 anni accanto ai giovani”.

A quanti interverranno sabato prossimo al San Luigi, sarà distribuito “Italia Salesiana”, ricco dossier per il 150° dell’Italia Unita e dell’impegno degli emuli di Don Bosco accanto ai giovani italiani. Dal pieghevole della 12° stagione culturale proposta alla città dalla vivace comunità salesiana forlivese guidata da don Emanuele Cucchi, spicca anche, venerdì 7 ottobre, alle 21, “Eria ‘d Rumâgna”, serata con il Cinecircolo del Gallo, Gabriele Zelli e i musicisti Teddi, Radu e Vlade Iftode, farcito di farse, cabaret, aneddoti, cenni storici, balli e musica. L’esibizione della storica compagnia diretta da Aurelio Angelucci, in arte “Tugnaz”, segnerà l’esordio della 13° rassegna del teatro dialettale “Amarcord San Luis”, la più ricca in regione con ben 25 spettacoli. Solo il pieghevole di ottobre annuncia una ventina di eventi fra commedie dialettali, proiezioni cinematografiche, conferenze e gite artistico-culturali. A cominciare dal concerto per Annalena Tonelli in programma sabato 8 ottobre, alle 20.45, per continuare il 22 ottobre, alle 21, con lo spettacolo musicale proposto da alcune band giovanili locali a sostegno del lavoro in Brasile del missionario don Armando Catrana. “Puntiamo sempre – spiega don Granelli durate la presentazione dell’evento - – è rendere un servizio alla collettività. Il fine vero del nostro centro culturale è la promozione umana, grazie all’offerta di un prodotto dignitoso a costi accessibili”.

“La Sala San Luigi – come si legge nel pieghevole stampato nel 2010 per il decennale - ha una lunga storia e una radicata appartenenza. Fa parte dell'Opera salesiana di Forlì che si ispira al progetto educativo di don Bosco e applica il suo “metodo preventivo” alle esigenze dell'oggi. Presente sul territorio dal 1893, è stata in passato un importante luogo di incontro della gioventù forlivese, spazio di esperienze teatrali ed espressive per tanti - un nome per tutti: Diego Fabbri - e strumento di sano divertimento per molti ragazzi”. Rimodernata di tutto punto e con attrezzature all’avanguardia, è operativa come palcoscenico per le varie espressioni culturali del cinema, del teatro e della musica, “tribuna per l'incontro e il confronto su temi e problemi urgenti ed emergenti; cattedra che indaga i segni dei tempi e ne svela i fermenti evangelici”. A novembre, al San Luigi scatteranno anche i consueti fine settimana dedicati al cinema di qualità. Non mancheranno le proposte culturali, a cominciare da “Alleanza Educativa”, ciclo di quattro incontri mensili per genitori e animatori, che prenderà il via il 14 ottobre prossimo, alle 20.45, con la serata su “La Famiglia”, con gli interventi del neuropsichiatria Maurio Mariotti, della pedagogista Nadia Bertozzi e del docente universitario don Mario Bergomi. Da non perdere, a partire dall’11 ottobre, la quinta edizione di “Travelling Africa” dedicato al cinema africano.

“Fare gli italiani con l'educazione” sarà il titolo della riflessione che don Giovanni Granelli proporrà sabato prossimo, al culmine della serata di riapertura del centro multimediale di via Nanni. “Anche il nostro impegno educativo ha 150 anni – dichiara il salesiano – e va veramente visto in parallelo con il cammino unitario dello Stato Italiano”. Lo stesso fondatore don Giovanni Bosco, seppur con i dovuti distinguo legati alla “temporalità” dei pontefici del suo tempo, è considerato uno dei padri dell’Italia Unita. I nove salesiani (fra consacrati e laici) operanti oggi a Forlì sono una goccia nel mare dei 60.000 (17.000 in Italia) emuli di don Bosco presenti nel mondo. E in tutte le 178 case italiane, i salesiani celebrano l’Unità da “cittadini attivi”, consapevoli che se i vari Mazzini e Garibaldi hanno fatto l’Italia sul campo, “noi abbiamo fatto gli italiani nel settore specifico dell’educazione”.
 

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