A Forlimpopoli una conferenza su Fulcieri Paulucci De Calboli
Fulcieri Paulucci De Calboli è il personaggio storico tema della conferenza che si terrà giovedì alle ore 20,45 all'asilo Rosetti di Forlimpopoli, sede della mostra 'La grande guerra. L'ultima guerra per l'Unità d'Italia'. A raccontare la figura dell'indomito patriota lo scrittore e storico forlivese Giovanni Tassani. La conferenza rientra nel calendario di eventi organizzati in occasione della mostra 'La grande guerra. L'ultima guerra per l'Unità d'Italia' esposta presso gli stessi locali dell'asilo Rosetti fino al prossimo 28 giugno. Giovedì sarà possibile visitare la mostra fin dalle ore 16.
Fulcieri Paulucci De Calboli
Non diventerà diplomatico, ma morirà a 26 anni, per aver scelto di battersi in varie fasi e con tutte le sue forze in quella che vivrà come la IV guerra d’indipendenza. Nato a Napoli il 26 febbraio 1893, cresce all’estero, con il padre marchese Raniero, segretario d’ambasciata, a Londra e a Parigi, poi ministro a Lisbona e Berna. Anima a Lisbona una scuola “d’italianità” per i bimbi della colonia. Iscritto a Giurisprudenza a Genova, si laurea con Gino Arias con una tesi sul “celibato” nel ’14. Nazionalista, ma sostenitore della parità sessuale e “femminista”, si arruola volontario nel settembre ’14, giurando come ufficiale del Savoia Cavalleria il 29 aprile ’15. Ottiene il passaggio in fanteria alla brigata Padova, sul fronte del Carso. Viene ferito una prima volta l’8 dicembre, ed una seconda volta il 28 giugno sempre al ginocchio che, trascurato, lo ridurrà zoppicante. Protesterà per ritornare al fronte, ottenendo dal Duca d’Aosta di poter essere accolto, come Toti, nella sua III Armata. Ufficiale osservatore di controbatteria, il 18 gennaio ‘17 pur di riposo torna al suo osservatorio, al Dosso Faiti, il più avanzato ed esposto, per assistere due giovani osservatori. Distrutto l’osservatorio, raggiungerà la prima linea ma verrà colpito in pieno da uno schrapnel. Verrà operato ma resterà paralizzato. Insignito di medaglia d’oro motu proprio del Re, sarà assistito dalla sorella Camilla e dalla fidanzata Alessandra Porro (figlia del sottocapo di S.M. generale Carlo Porro), entrambre crocerossine. Dopo Caporetto, dal padiglione Zonda di Milano, fonderà il Comitato d’azione tra mutilati, invalidi e feriti di guerra. S’impegnerà personalmente, fino al luglio ’18, in discorsi di propaganda in piazze, scuole e fabbriche d’Italia, aggravando le sue condizioni fisiche ed ammalandosi di setticemia. Morirà in una clinica nel Bernese, il 28 febbraio ’19.
Giovanni Tassani (Forlì, 25.12.1943) si è laureato in Sociologia presso l'Istituto Superiore di Scienze Sociali di Trento. Si è occupato di formazione professionale e ricerca sociale, è stato redattore de "il Mulino", durante la direzione di Arturo Parisi, e de "Il Regno", e si è dedicato con continuità a studi di storia contemporanea. Tra i suoi libri: La cultura politica della destra cattolica, Roma, Coines 1976; Aldo Moro. Il politico nella crisi 1962/1973, Firenze, Sansoni, 1983 (con Gianni Baget Bozzo); La terza generazione. Da Dossetti a De Gasperi tra Stato e rivoluzione, Roma, Edizioni Lavoro, 1988; L'Italia difficile di Mario Scelba, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2006; Il Belpaese dei cattolici, Siena, Cantagalli, 2010; Diplomatico tra due guerre. Vita di Giacomo Paulucci di Calboli Barone, Firenze, Le Lettere, 2012, opera cui è stato assegnato il Premio Acqui Storia 2012. Ha curato l'edizione di opere di Franco Rodano e di Gianni Baget Bozzo. Assessore alla cultura del comune di Forlì dal 1993 al 1999, si è impegnato nella valorizzazione del patrimonio storico e culturale della città: dalla destinazione museale del complesso San Domenico all'acquisizione di importanti archivi e biblioteche. Nel centenario del J'Accuse! di Zola ha pubblicato, anche in Francia per Stock, il diario inedito per il 1898 di Raniero Paulucci di Calboli, all'epoca segretario d'ambasciata a Parigi.