Al Circolo democratico forlivese "Confesso che ho viaggiato" di Pier Vincenzo Zoli
Giovedì 20 marzo, ore 21.00, al Circolo Democratico Forlivese: "Storie di viaggiatori romagnoli nel mondo". Marco Viroli e Gabriele Zelli presenteranno il libro di Pier Vincenzo Zoli “Confesso che ho viaggiato”. Nel corso della presentazione l'autore proporrà alcune interessanti proiezioni da lui stesso realizzate in giro per il mondo.
Nella seconda parte Marco Viroli e Gabriele Zelli racconteranno le vicende di altri viaggiatori romagnoli nel mondo: Francesco Negri, Giovanni Succi, Antonietta Cimolini, Silvio Zavatti, Piero Maroncelli, Agostino Codazzi, Romolo Gessi, Emilio Rosetti. Le storie sono tratte dai volumi “La Romagna e l’altrove” di Giordano Conti e “Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento”, ultima fatica degli stessi Viroli/Zelli.
Pier Vincenzo Zoli, forlivese, classe 1952, viaggiatore instancabile ogni volta che ne ha la possibilità. Dopo la laurea in Pedagogia è stato impegnato per diversi anni con dirigente scolastico. Dal 1991 la svolta: si dedica al giornalismo, collaborando con molte e importanti riviste italiane del settore tra cui PleinAir, Latitudes, Viaggiando, Partiamo, Meridiani. È anche autore di numerosi documentari televisivi trasmessi in Geo&Geo e Alle falde del Kilimangiaro. Nel 2010 si aggiudica, in coppia con l’inseparabile fotografo e amico Mauro Camorani, il premio AUDITEI per il miglior reportage dell’anno per il servizio “Come gli Indiani” pubblicato su PleinAir nel giugno 2009 Pier Vincenzo Zoli ha viaggiato in quasi tutto il mondo, spesso mostrando e raccontando al grande pubblico località quasi sconosciute. È il caso di Capo Verde, oggi meta alla moda, ma ignorata anche dai tour operator quando, nel 1995, il forlivese realizzò, sempre in collaborazione con Mauro Camorani, un reportage che fu poi inserito nel sito ufficiale delle isole. O dell’isola di Rodrigues, sulla quale produsse un documentario più volte trasmesso dal programma RAI “Alle Falde del Kilimangiaro”, in prima assoluta in Italia. Sono davvero moltissimi i luoghi inconsueti che Zoli e Camorani hanno voluto raggiungere e mostrare ai lettori: le Isole Faroer, ben prima che la nazionale italiana di calcio la mostrasse al grande pubblico, la Penisola Musandam, nel Sultanato di Oman, l’estremo nord del Quebec, dove ancora vivono gli ultimi indiani, solo per citarne alcuni.
Nel suo stile di scrittura non manca mai la capacità di coinvolgere il lettore nelle sensazioni vissute, per i luoghi visitati o per le persone incontrate, creando una vera e propria "geografia delle emozioni" con la quale forse non si potrà costruire una guida turistica ma senza dubbio diventa facile lasciarsi trascinare nel mondo magico dei viaggiatori.
"Confesso che ho viaggiato" è un itinerario nello spazio e nel tempo che attraversa 25 anni di avventure ed esperienze di viaggio vissute dall’autore durante la sua attività di giornalista.
L’esposizione non segue né un criterio “geografico”, né una successione “cronologica”, ma è ispirata dall’organicità dei temi presentati. È così che le isole di Capo Verde e i laghi ghiacciati della Finlandia sono accomunati nel racconto sui diversi metodi di pesca tradizionali, che le foreste bretoni vanno a braccetto con le lande della Lapponia quando l’autore rivela i segreti dei miti e delle tradizioni più antiche o che i nativi del Quebec stanno a fianco degli aborigeni australiani allorché d’attualità sia la lotta dei popoli per salvare la propria identità.
Il libro è un coinvolgente racconto che accompagna il lettore nell’incontro con uomini eccezionali, situazioni insolite, luoghi dimenticati, culture in via di estinzione e paesaggi al limite del fiabesco.
Con il suo stile di scrittura, l’autore non si limita a trasmettere informazioni, ma coinvolge il lettore nelle sensazioni che lui stesso ha vissuto durante i tanti viaggi, disegnando una particolarissima “geografia delle emozioni”.
Uno scrigno di emozioni da sfogliare lentamente e gustare profondamente; impreziosito da una toccante prefazione di Ennio Cavalli, l’autorevole scrittore, poeta e giornalista, che con una pennellata sapiente riesce a cogliere e introdurre al lettore l’essenza del racconto.