Appuntamento con la storia: lunedì "Il negazionismo" con Domenico Guzzo
Nuovo appuntamento lunedì alla sala Gianni Donati di corso Diaz con la rassegna “1914-2014 – Fede e storia a 100 anni dalla Prima Guerra mondiale”. A partire dalle 20,45, all’ingresso della sala, dove si alternano piccole esposizioni personali di artisti locali curate dall'arista Anja Giannelli, verrà inaugurata una mostra di alcune opere del giovane artista Andrea Mario Bert il quale in breve tempo dal suo esordio, ha già ottenuti numerosi successi di critica e di vendita anche presso istituzioni culturali prestigiose come il Mart di Rovereto. Laureato a pieni voti all'Accademia di Belle Arti di Bologna, Andrea Mario Bert presenterà alcune delle sue note figurazioni aeree in cui l'elemento visivo diviene portavoce di una poetica volta allo svelamento dell'elemento segreto e sacro in cui siamo creati e immersi.
Seguirà alle 21 la relazione di Domenico Guzzo affronterà la categoria storica del “negazionismo” – con particolare riferimento al genocidio degli ebrei – nelle sue accezioni epistemologiche ed ermeneutiche, tracciando uno spaccato del suo manifestarsi all’interno del dibattito politico italiano. Ci si concentrerà dunque sull’appropriazione del concetto di “negazionismo” avveratisi fra alcune frange minoritarie dell’estremismo nero italiano in epoca repubblicana. L’intervento porrà in evidenza il complesso persistere della teoria negazionista nel contesto italiano, a fronte di tutta una serie di fattori strutturali che pongono il nostro Paese fra le nazioni meno sensibili a tale propaganda: si attirerà difatti l’attenzione sulla specificità del “movimento negazionista” italiano, che si rivela più quale “ricevitore passivo” che come “elaboratore primario” della dottrina in questione.
Il fondo della comunicazione si riassume pertanto nell’illuminare gli attributi distintivi del “negazionismo” in Italia, che si propone come un argomento ad altissimo tasso mediatico, funzionale per conseguenza all’ottenimento di una insperata visibilità pubblica per cenacoli e raggruppamenti sprovvisti normalmente della mole e del radicamento necessari. Un’arma dialettica dunque in misura di massimizzare gli ambiti di propaganda e gli spazi di reclutamento partendo da situazioni di profonda marginalità.
BIOGRAFIA - Domenico Guzzo porta avanti una ricerca sulla dimensione metropolitana della violenza politica a Roma fra il 1966 e il 1982 per l’Università Pierre Mendès-France – Grenoble II e l’Università degli studi di Siena. In qualità di storico del Novecento italiano e di sceneggiatore e documentarista è docente in master e seminari. Svolge, altresì, attività di ricerca per la Scuola superiore di studi sulla città e il territorio di Ravenna (Università di Bologna), sulla dialettica fra territorio e violenza politica. Già collaboratore dell’Istituto Cinecittà-Luce di Roma (progetto di valorizzazione storiografica degli archivi riguardanti lo sviluppo della cinematografia pubblica negli anni del fascismo), è oggi consulente scientifico della Fondazione Roberto Ruffilli di Forlì e dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì, direttore scientifico della Sezione forlivese del Centro Documentazione Archivio Flamigni, e membro del comitato scientifico dell’Istituto Gramsci di Forlì. Borsista del Ministero Affari Esteri italiano, del Programma internazionale CMIRA e per due volte dell’école française de Rome, è autore di una monografia La morte fra la Piazza e la Stazione. Storia e Cultura Politica del terrorismo in Italia negli anni ’70 (2008), di un documentario lungometraggio 4 AGOSTO ’74. Italicus, la strage dimenticata (Officinemedia, 2011, 128’), di saggi in opere collettanee, di articoli scientifici su riviste francesi, svizzere e italiane, nell’ambito della storiografia ed epistemologia della violenza politica in Italia, della storia sociale e culturale dell'Italia repubblicana, della storia del cinema italiano, della storia costituzionale italiana, della dialettica fra storia e narrazioni artistiche, della storia culturale, ideologica e coloniale del fascismo, dell’emigrazione italiana nel XX secolo.