"I misteri di Forlì". L'Atene di Romagna raccontata dal sindaco Drei e da Andrea Vasumi
"Forlì segreta, le mille sorprese della Atene di Romagna". Questo il tema dell'incontro in programma mercoledì 6 maggio alle 17 al Circolo della Stampa (via Marcolini 4 - Forlì) nel corso del quale sarà presentato il libro Emilia Romagna segreta (Giubilei Regnani editore). Interverranno il sindaco Davide Drei, il curatore del volume Stefano Andrini, l'autore del capitolo forlivese Paolo Poponessi. Monologo introduttivo del comico Andrea Vasumi. Modera il giornalista Alessandro Rondoni.
Il punto di partenza In un opuscolo propagandistico di fine Ottocento di un congresso di una associazione che si teneva a Forlì la città veniva definita, un poco retoricamente, la "Atene della Romagna"; al netto dello spirito di campanile (che sarebbe non solo la Romagna, ma l' intera Italia senza i campanili?), questa definizione richiama comunque la consistenza del più che bimillenario patrimonio storico culturale di Forlì. Ed è l'incipit di un viaggio originale e non scontato tra i misteri di una città che diverte e intriga.
Il contesto "Emilia Romagna segreta" non è semplicemente una guida. Ma un "occhio di bue" lanciato a bomba come una cosa viva a caccia delle bellezze e delle curiosità della regione. Quelle dimenticate, sommerse dalla polvere del tempo. Quelle leggendarie, che pur poggiano su qualche fondo di verità. Quelle stranote, tanto scontate che le avviciniamo senza neanche più essere colpiti. In questo libro ci sono storia, arte, letteratura. I personaggi che hanno fatto grande la nostra terra. Alcuni davvero grandi, altri piccoli nonostante il potere enorme che hanno gestito. Ci sono i monumenti che da secoli definiscono il nostro skyline. I santi nati fianco a fianco con l'anticlericalismo. I capolavori e le piccole perle. Aneddoti che hanno fatto impazzire le gazzette dell'epoca. I grandi che hanno consumato cavalli e carrozze sulla strada consolare. Curiosità gastronomiche e cinematografiche. Ma soprattutto questo libro ha l'ambizione, alimentata con grande valentia da tutti i collaboratori, di essere un almanacco illustrato del nostro federalismo. Quello della bellezza e della diversità.