Folla delle grandi occasioni venerdì alla Casa del Lavoratore di Bussecchio per la serata dal titolo 'Guerra, Resistenza, Liberazione in dialetto romagnolo (1940 - 1945)', organizzata per ricordare la Liberazione di Forlì attraverso la lettura dei sonetti di Arrigo Casamurata, tratti dalla raccolta 'La s'è tucheda a tot (È toccata a tutti), e le poesie di Mario Vespignani . Casamurata e Vespignani, avendo vissuto i terribili mesi del passaggio del fronte, raccontano con efficacia le sofferenze quotidiane della popolazione forlivese usando il dialetto romagnolo com'era in uso in gran parte della popolazione. 

L’iniziativa, coordinata da Giorgio Barlotti, Marco Viroli e Gabriele Zelli, ha avuto come protagonisti Radames Garoia e gli attori della Cumpagnì dla Zercia: Giuseppe Brunelli, Loretta Fiumana, Susanna Fabbri, Francesco Nardi, che si sono alternati nella declamazione dei versi, mentre Gianfranco Zozzi (voce) e Giuseppe Tedaldi (fisarmonica) hanno eseguito brani musicali dedicati alla Resistenza e alle lotte popolari. 

All'incontro, molto apprezzato dal folto pubblico presente, sono intervenuti Sara Samorì, assessore del Comune di Forlì, e il sindaco Davide Drei, che hanno evidenziato il valore delle manifestazioni promosse in occasione del settantunesimo della Liberazione della città, alcune delle quali consentono, come quella organizzata dalla Casa del Lavoratore di Bussecchio, di ricordare persone come Mario Vespignani, recentemente scomparso, che hanno avuto un ruolo importante nella vita cittadina. Vespignani, in particolare, lo ha fatto svolgendo per molti anni le funzioni di capo ufficio stampa del Comune di Forlì e dedicandosi alla valorizzazione del dialetto romagnolo attraverso la composizione di poesie e zirudelle.