Dedicato alla Collezione Verzocchi il libro strenna di Fondazione e Cariromagna
E’ dedicato alla Collezione Verzocchi, protagonista assoluta delle collezioni civiche del Novecento a Palazzo Romagnoli, il libro strenna per il 2014 di Fondazione Cassa dei Risparmi e Cariromagna, edito – in collaborazione con l’Amministrazione comunale - per i tipi della Sagep. Giuseppe Verzocchi era un imprenditore di origine forlivese che fondò, insieme con il socio Ottavio Vittorio de Romano, uno stabilimento di produzione di materiale refrattario: l’azienda “Verzocchi & de Romano” (da cui il marchio “V&D”) capace di dare lavoro, nella sede di La Spezia, a oltre 280 operai.
Verzocchi era anche un grande appassionato d’arte e tale passione lo spinse a sviluppare un progetto che esaltasse il lavoro umano e che coinvolgesse i principali artisti contemporanei. Fu così che contattò i maggiori artisti italiani delle prime due generazioni del Novecento invitandoli a dipingere un quadro sul tema del lavoro dando come unici vincoli il formato della tela (90 x 70), la presenza nel dipinto di un mattoncino refrattario con la sigla “V&D” e l’obbligo di accompagnare il dipinto con un autoritratto dell’artista.
All’invito di Verzocchi risposero 72 artisti, tra cui Carrà, De Chirico, Guttuso, Rosai, Sironi, Vedova, De Pisis, Depero, Sassu, Vittorini, Tosi, e Campigli. Prese così forma una delle collezioni più importanti ed originali del Novecento, che Verzocchi così descriveva: “Sono nato povero e ho dovuto interrompere gli studi a 18 anni perché le 40 lire che costituivano il mio primo guadagno mensile servivano molto in casa. Ho lavorato e lavoro con tenacia, con amore, con frenesia ed è appunto per riconoscenza verso il lavoro, che è sempre stata la mia ragione di vita, che ho invitato alcuni pittori italiani a trattare questo argomento nel loro linguaggio.
Il tema è, secondo il mio parere, fra i più elevati. Ma ho lasciato agli artisti la maggiore libertà di interpretazione allo scopo di dare di esso una visione quanto più completa possibile. Ho evitato di dare speciale risalto al mio lavoro per il rispetto che ho verso il lavoro di tutti. Ho soltanto desiderato che ogni quadro recasse in sè un po’ di me stesso, sotto forma di quella che considero la mia sigla personale e cioè il mattone refrattario che io fabbrico.”
Il catalogo della collezione, corredato anche da un saggio inedito su Palazzo Romagnoli, che dallo scorso anno ospita la collezione stessa, sarà presentato venerdì alle 17 nell’Auditorium Cariromagna, da parte della curatrice, Cristina Ambrosini, dirigente del Servizio Politiche Culturali del Comune di Forlì, dopo i saluti introduttivi del presidente della Fondazione, Roberto Pinza, e del presidente di Cariromagna, Sergio Mazzi.