Predappio, il libro "Vicini scomodi" in Municipio
Domenica, alle 17, la Sala del Consiglio del Comune di Predappio ospita la presentazione del libro "I vicini scomodi" di Roberto Matatia, storia di un ebreo di provincia, di sua moglie e dei suoi tre figli negli anni del fascismo e delle leggi razziali. Assieme all'autore, intervengono all'incontro il sindaco Giorgio Frassineti e il giornalista Pietro Caruso. Nel libro, pubblicato dalla casa editrice Giuntina, l'autore ricostruisce la vicenda della sua famiglia, i Matatia, ebrei che avevano una villa a Riccione accanto a quella di Benito Mussolini (da qui il titolo del volume), e che fu sterminata dai nazisti con la collaborazione dei fascisti repubblichini.
La storia comincia con Nissin Matatia, che ai primi del Novecento si trasferisce in Italia assieme al fratello Leone. A Forlì apre una pellicceria e, nel 1930, acquista anche una graziosa villetta a Riccione, in fondo a viale Ceccarini. Tutto sembra andare per il meglio: l'attività prospera e diversi gerarchi fascisti sono legati ai Matatia da rapporti commerciali e di consuetudine. Nel frattempo la casa di fronte all'abitazione dei Matatia, già chiamata Villa Margherita, diviene di proprietà di Benito Mussolini, portando un andirivieni di personaggi illustri in visita, esponenti del regime, operatori dell'Istituto Luce.
Ma l'aria sta cambiando: nell'estate del 1938 qualcuno tra gli amici ben informati mette in guardia i Matatia che di lì a poco tentano la fuga ma, una volta catturati, vengono spediti nel campo di concentramento di Auschwitz, dove troveranno la morte. Nella storia spicca la tragedia di Camelia, che aveva diciassette anni quando riuscì a scrivere una lettera struggente al suo fidanzatino Mario prima di partire per la sua ultima destinazione, Auschwitz.