Prima nazionale per “Reqiuem” di Bellosi al teatro Diego Fabbri
L’ultimo appuntamento con la XIX edizione degli "Incontri con l'Autore" – in programma venerdì, alle 20.45, al teatro Diego Fabbri di Forlì - sarà con un volume pubblicato appositamente in occasione della rassegna promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, ovvero con la raccolta poetica “Requiem”, in cui Giuseppe Bellosi ha riunito, con lievi varianti, tre diversi poemetti composti tra il 1992 e il 2013, ovvero “E’ paradis”, “Bur” e l’omonimo “Requiem”.
Il volume, edito da La Mandragora, si vale – come le singole edizioni originarie - delle traduzioni in italiano di Loris Rambelli: i tre poemetti sono, infatti, composti nel dialetto di Maiano (nel comune di Fusignano, in provincia di Ravenna), una parlata romagnola affine a quelle diffuse nella pianura ravennate, faentina e forlivese. La presentazione del volume – ovvero la lettura dei tre poemetti - sarà affidata allo stesso Giuseppe Bellosi, accompagnato per l’occasione dal violoncellista Fabio Gaddoni. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti disponibili in teatro.
Giuseppe Bellosi ha iniziato giovanissimo a fare ricerche sul folclore, la letteratura e i dialetti romagnoli, raccogliendo materiale bibliografico e numerose interviste sul territorio. I suoi primi saggi sulla cultura romagnola risalgono alla seconda metà degli anni '70, quando pubblica Cento anni di poesia dialettale romagnola e i due volumi di Romagna civiltà, in collaborazione col dialettologo riminese Gianni Quondamatteo. Per queste ricerche nel 2000 è stato insignito del Premio Guidarello. All'inizio degli anni '80 è stato chiamato a far parte di una commissione avente lo scopo di definire un'ortografia comune per i dialetti romagnoli. I criteri definiti dalla commissione sono stati in seguito pubblicati nel volume Regole fondamentali di grafia romagnola (Ravenna, Edizioni del Girasole, 1986), e sono stati adottati per numerose pubblicazioni. Negli anni successivi ha allargato le sue ricerche di etnologia a livello europeo e mondiale, pubblicando due saggi su Halloween (Einaudi) e sul Natale (Laterza), entrambi in collaborazione con Eraldo Baldini. All'attività di ricercatore ha affiancato da sempre la composizione di versi in dialetto romagnolo, pubblicati in diverse raccolte, a partire dalla prima metà degli anni '70 e fino ad oggi (in questa veste usa talvolta lo pseudonimo Jusëf d'Piacöt). Da alcuni anni ha iniziato a esibirsi in pubblico, da solo o in collaborazione con altri artisti, presentando testi propri o di altri autori romagnoli, classici o contemporanei. E’ direttore della Biblioteca Piancastelli di Fusignano.
Dopo il diploma al conservatorio di Cesena, Fabio Gaddoni ha perfezionato il repertorio violoncellistico con Franco Maggio Ormezowsky, Marianne Chen, Mauro Valli, Giacinto Caramia e quello cameristico con Piero Farulli, Andrea Nannoni, e Pier Narciso Masi. Nel corso degli anni si interessa sempre più di prassi esecutiva antica su strumento originale d’epoca. Ha partecipato a rassegne e concorsi nazionali ottenendo premi e consensi in particolare agli Aulòs di Rimini, Città di Genova e Dino Caravita di Fusignano. Ha fatto parte dell’Orchestra Giovanile Italiana suonando anche come primo violoncello sotto la direzione dei Maestri Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, Riccardo Muti. Ha collaborato con varie formazioni cameristiche ed orchestre sinfoniche tra cui: Trio Rota, Trio Viennese, Quartetto Euterpe, Quartetto Lettimi, Ravenna Baroque Ensemble, Orchestra Sinfonica di Massa e Carrara, Orchestra da Camera e Sinfonica della Repubblica di San Marino, Cappella Musicale Santa Maria dei Servi di Bologna, Orchestra B. Maderna di Forlì, Orchestra Filarmonica Italiana, Orchestra da Camera di Ravenna, I Virtuosi Italiani, Filarmonica A. Toscanini di Parma, Orchestra del Teatro Regio di Parma, Filarmonica del Teatro Comunale di Trieste, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, I Cameristi della Scala di Milano, Filarmonica della Scala di Milano.