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Predappio come nessuno l'ha mai raccontata: "La Duce vita"

In anteprima mondiale sabato sera a Predappio è stato presentato il web-documentario realizzato da due giornalisti francesi in collaborazione con "Le Monde". Per raccontare la vera Predappio e il prezzo della sua storia

Un raggio di luce per raccontare al mondo il presente di Predappio, e fare seriamente i conti con la sua storia pesante e ingombrante. Questo è "La Duce vita", il documentario realizzato dai giornalisti Cyril Bérard e Samuel Picas in collaborazione con "Le Monde" e presentato in anteprima assoluta (mondiale si potrebbe dire) sabato sera al teatro comunale di Predappio.

Un lavoro molto prezioso, un documentario nato per il web ma fruibile anche fuori da esso, che raccoglie attraverso testimonianze, racconti e immagini, la vita quotidiana della comunità predappiese. Una vita che i due giornalisti hanno vissuto per tre mesi (in tempi diversi di un mese ogni volta) gomito a gomito con i cittadini di Predappio, con il sindaco Giorgio Frassineti e con molti altri cittadini, frequentando i luoghi di aggregazione, i luoghi simbolici, intervistando centinaia di persone.

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IL PESO DELLA STORIA - Ne emerge una Predappio consapevole del legame indissolubile con la figura di Benito Mussolini, ma anche della propria profonda identità anti-fascista e del proprio diritto a non dover pagare il prezzo del giudizio della storia. Una comunità che attraverso le immagini del documentario (che sul sito www.laducevita.com è fruibile in modo interattivo, con una serie di contributi di vario tipo) mostra se stessa per quella che è, la sofferenza di essere incasellati nel pregiudizio mondiale di "città del fascio" e dei fascisti, essendo stata in realtà lasciata sola in questi decenni nel gestire il peso ingombrante del periodo più buio della storia italiana.

UNA CITTA' "NORMALE" - "Il documentario racconta del contrasto tra la Predappio città "normale" per 362 giorni l'anno e quella che viene trasformata per 3 giorni l'anno", come ha spiegato Cyril Bèrard al pubblico che ha gremito il teatro sabato sera: "una comunità che ha i propri ritmi, le proprie passioni, la propria identità, profondamente diversa e lontana da quella che il mondo conosce per quelle tre ricorrenze che ogni anno semplificano una storia molto più complessa e diversa". Tre giorni (il 28 aprile anniversario della morte, il 29 luglio anniversario della nascita e il 28 ottobre anniversario della Marcia su Roma) in cui Predappio si trasforma in quello che non è, in cui gli stessi predappiesi se ne vanno o tollerano civilmente, ma con profondo disagio, le celebrazioni dei nostalgici che arrivano in città per celebrare un falso mito.

L'ISPIRAZIONE - Il lavoro racconta tutto questo in tre atti (poi arricchiti sul sito da una serie di immagini, cliccando sopra le quali si aprono finestre su testimonianze particolari e significative). I tre atti sono "Il vento nero", "Le parrucche" e "La bandiera", tre termini che sono tratti dal romanzo "La pelle" di Curzio Malaparte, da cui il giornalista Bèrard ha dichiarato di aver tratto spunto per la realizzazione di questo web-documentario. E l'avvio del documentario, con l'appello fascista ai 'camerati' di padre Tam subito seguito dall'invocazione dell'Ave Maria, colpisce nel profondo.

IL PRODOTTO - Si tratta di un lavoro straordinario dal punto di vista qualitativo, anche per la cura minuziosa dei dettagli e per il formato scelto: un web documentario interattivo, un prodotto in Italia quasi inedito. Frutto di mesi vissuti a Predappio, a conoscere persone, visitare luoghi, prendere consapevolezza della vita di una comunità e raccontarla. Spesso con immagini senza commento, altre volte con la 'narrazione' di testimoni diretti, che sono fruibili sul sito attraverso una scenografia fatta di icone rappresentate da luoghi simbolici di Predappio.

Sono disponibili interviste ad architetti, politici, storici, filosofi ma anche cittadini comuni; si raccontano momenti di festa ed eventi locali; si alternano testimonianze commoventi a momenti di ilarità. Un lavoro fatto col cuore e la passione, con profondità e leggerezza, con amore per la verità, parola poco praticata quanto si parla di Predappio. Con questo web-documentario Predappio avrà un megafono potente per diffondere la propria verità: dovrà sapientemente sfruttarlo.

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