"Ercole Baldini. Una leggenda italiana": il nuovo volume sul 'Treno di Forlì' presentato dall'autore Beppe Conti
A distanza di un mese dalla sua scomparsa (1 dicembre 2022), esce in libreria il libro che racconta la vita e i successi del campione che ha fatto tremare Coppi e Bartali. Scritto da una delle penne più autorevoli e prestigiose del giornalismo sportivo, arricchito da 200 fotografie inedite, il volume rende omaggio all'ultimo grande rappresentante del periodo d'oro del ciclismo. A Forlì la presentazione del libro "Ercole Baldini. Una leggenda italiana" di Beppe Conti, giovedì 26 gennaio, alle 20:30 in Salone comunale.
Dialogano con l'autore Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì e Roberto Mugavero, editore. Modera l’incontro Mario Russomanno, giornalista.
Ercole Baldini è stato un campione straordinario che appartiene al patrimonio sportivo italiano di sempre, l’unico ciclista azzurro in grado di vincere i Giochi Olimpici (Melbourne 1956), un mondiale su strada (Reims 1958) e un grande Giro (1958). Èstato il compagno di Coppi nel Trofeo Baracchi del 1957, l'ultimo grande successo del Campionissimo. Per tre anni, dal '56 al '58 ha dominato la scena, rappresentando, per quanto riguarda il ciclismo italiano, l'uomo che ha traghettato lo sport da Coppi all'era di Adorni e Gimondi.
Il libro Ercole Baldini. Una leggenda italiana, in libreria dal 25 gennaio 2023, arricchito dalle suggestive immagini in bianconero d’un fotografo eccelso, Walter Breveglieri, ripercorre tre annate da favola nel corso delle quali Baldini stava addirittura offuscando la fama dei leggendari personaggi del Novecento, Coppi e Bartali su tutti. L’oro olimpico a Melbourne, nella corsa su strada, staccando ogni avversario, come due anni dopo al Mondiale di Reims, autore d’una fuga di 250 chilometri, prima in quattro e poida solo, contro i grandi stranieri dell’epoca. Il record dell’ora al Vigorelli di Milano quand’era ancora dilettante, facendo meglio del mitico Jacques Anquetil, che il primato l’aveva strappato proprio a Coppi. E un Mondiale in pista, ma soprattutto il Giro d’Italia, dominando la scena in maglia rosa a cronometro come in montagna, con una superiorità schiacciante su ogni terreno. Due volte campione d’Italia, vittorioso anche in una crono a coppie storica come il Trofeo Baracchi, trascinando Coppi all’ultimo vero successo della sua breve vita. E tante altre sfide. A soli ventisei anni un precoce e improvviso declino, abbastanza misterioso, che ancora oggi fa discutere al di là dei problemi fisici vissuti. Competitivo a notevoli livelli soltanto più nelle amate gare contro il tempo. Ma quando chiuse con le corse, a trentuno anni, eccolo protagonista di rivincite splendide in una lunga, agiata e piacevole vita, da tecnico del ciclismo, da dirigente dello sport, da imprenditore della nostra industria.
«Un ricordo personale s’impone, usando la prima persona singolare – ricorda il curatore Beppe Conti -. Era la stagione ’60 e Baldini, appesantito e un po’ avvilito, non vinceva più. E io soffrivo come può soffrire un bimbo alle prese con l’idolo in disarmo. Ricordi lontani ai quali si sono sovrapposti nel tempo un’amicizia sincera e intensa, una stima reciproca, affetto e simpatia nei confronti d’un personaggio con il quale ho sempre avuto una particolare sintonia, gli stessi entusiasmi e gli stessi interessi per il grande ciclismo, per la buona tavola e le cose belle della nostra esistenza. Così, adesso che ci ha lasciato, raccontarlo con entusiasmo e orgoglio in un libro, lo considero davvero un grande privilegio della vita.» Con Baldini è scomparso forse l'ultimo grande rappresentante del periodo d'oro del ciclismo, definito “classico” dagli storici di questo sport. Il record del Treno di Forlì è di quelli che difficilmente saranno battuti e che infatti resiste a distanza di oltre cinquanta anni. Sì,Ercole Baldini, una leggenda italiana, che val la pena rivivere, riproporre e ricordare.
Beppe Conti festeggia con questo libro cinquant’anni di giornalismo sportivo, avendo iniziato l’avventura nel ’73 alla “Gazzetta dello Sport”, scrivendo di calcio negli anni magici dello scudetto del Toro. Per “Tuttosport” ha vissuto invece le stagioni trionfali di Alberto Tomba, fra Olimpiadi, Mondiali e Coppa del Mondo di sci. Ma è sempre stato il ciclismo, praticato in gioventù, lo sport d’elezione, presente a tutte le sfide più belle da Gimondi e Merckx a fine carriera, soprattutto Moser e Saronni, sino a Pantani e ai giorni nostri. Opinionista di Rai Sport, ha lavorato anche per Mediaset, Telecapodistria e Tv Svizzera Italiana. Numerosi i suoi libri, grazie ai quali havinto il premio Coni, il premio Vincenzo Torriani, il premio Bruno Raschi e tanti altri piacevoli riconoscimenti.