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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Festa dei Falò, conto alla rovescia: si 'scaldano gli animi' dei due Rioni Borgo e Mercato

A parlare della sfida sono i rispettivi rappresentanti del Mercato, il neo presidente Matteo Mancini, e il referente del Borgo, Andrea Ghetti

Mentre fervono i preparativi della Festa dei Falò a Rocca San Casciano, in programma il 2 e il 3 aprile, si scaldano gli animi dei due Rioni Borgo e Mercato pronti a darsi battaglia, come ogni anno, sulle rive del fiume Montone. Una tradizione che non risparmia colpi bassi, accuse e veti incrociati e che rende ancora più avvincente e significativa questa rivalità che affonda le sue radici nella notte dei tempi. A parlare della sfida sono i rispettivi rappresentanti del Mercato, il neo presidente Matteo Mancini, e il referente del Borgo, Andrea Ghetti.

"Il falò é tramandare le tradizioni del nostro paese, é il contatto con la natura, è scoprire posti stupendi vicino a casa nostra, ammirare luoghi nascosti quanti incantevoli - spiega Ghetti -. È un modo, per i giovani di Rocca di scoprire le nostre colline distanti da smartphone e tecnologie che, talvolta, allontanano un po' troppo dalla vita reale". Così Mancini, che a soli 35 anni prende in mano la gestione del rione biancorosso: "Falo' e' passione. Nasce da ognuno di noi, dalle famiglie che ce lo hanno trasmesso, cresce grazie a Roberto e a Germano che sono sempre in prima fila e non si tirano mai indietro insieme a noi giovani. E' un momento aggregativo durante il quale per mesi lavori con fatica giorno e notte. Invece di riposare o uscire il week end, si va sulle colline a raccogliere ginestre con vento, pioggia o sole. Viviamo con grande animo le nostre tradizioni. Si ragiona anche insieme al Borgo, per carità, ma ognuno con le proprie idee e convinzioni".

Ghetti lancia la sfida al Mercato "di vivere la gara con allegria e simpatia. Spesso si cade nella competizione esasperata, mentre il sale della festa sono l'allegria e anche simpatici sfottò". Raccoglie Mancini, che da neo-presidente ricorda ancora con emozione la sua prima accensione del Falò e ringrazia il Mercato per aver avuto fiducia in lui: "Sono stato per anni a fianco del presidente veterano Palotti che non si è ritirato dalla scena e mi da una mano per gli aspetti decisionali. Mi sento la responsabilità del primo anno addosso, mi sento gli occhi addosso del rione,ma anche tutto l'affetto e il sostegno della mia gente. Grazie a loro sono sereno, perché nonostante i vari impegni, c'è molta partecipazione, e quest'anno in particolare da parte dei giovani. Segno di speranza e futuro per la continuazione della tradizione. La sfida che lancio al Borgo e' quella di parlare finalmente con un presidente ufficiale per adottare insieme un regolamento duraturo. Noi cercheremo di fare come sempre del nostro meglio perché le persone del paese e quelle che verranno a vedere gli spettacoli si divertano il più possibile".

Divisi nel modo di vedere e vivere la tradizione, d'accordo sul considerare la Festa come una esperienza unica. "Chi viene per la prima volta rimane abbagliato dal calore e dal frastuono. Rarissimo trovare paesi così piccoli che sappiano dare vita a momenti così unici nel loro genere, con falò alti 10 metri e fiamme che raggiungono i 20. Lascia tutti a bocca aperta" annuncia Mancini.
Gli fa eco Ghetti: "Il falò e' una festa fuori dal comune. Qua si può vedere qualcosa di unico che parte dalla tradizione millenaria del fuoco  e arriva fino a una piazza con i migliori dj della provincia, passando per spettacoli pirotecnici di livello internazionale."

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