Con la festa di Sant'Antonio Abate la benedizione del pane e degli animali
Sabato la parrocchia di S. Antonio abate in Ravaldino celebra la festa di S. Antonio abate, suo patrono. Varie sono le iniziative: S. Messe alle ore 7 - 8 - 11 - 18; distribuzione del pane benedetto dalle ore 7 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19; sul sagrato della chiesa, benedizione degli animali dalle ore 16 alle 18. S. Antonio abate, nato nel cuore dell'Egitto e morto ultracentenario (250-356), all'età di vent'anni abbandonò la sua vita agiata e si rifugiò dapprima in una zona deserta e inospitale tra antiche tombe abbandonate, e poi sulle rive del Mar Rosso dove condusse vita di anacoreta.
Per la sua straordinaria esperienza spirituale, da tutto l'Oriente accorsero a lui pellegrini, monaci, sacerdoti, vescovi, infermi e bisognosi, per ricevere conforto e consigli. Proprio per l'umanità e la semplicità che emergono dalla sua vita, ancora oggi in molti si sentono vicini a sant'Antonio, entrato nel cuore della gente sia come campione di fede sia come difensore degli animali che spesso, sono protagonisti insieme a lui delle narrazioni popolari.
Per la sua grande varietà di vissuto è stato scelto come protettore per tanti: di coloro che lavorano con gli animali, dai guardiani ai salumieri e macellai; dei pompieri in quanto, secondo una leggenda, difende i fedeli dalle fiamme dell'inferno; è invocato contro ogni tipo di contagio e, in particolare, contro tutte le malattie della pelle. Per queste ultime, c'è una malattia legata al santo: dopo la sua morte, la fame di eremita e guaritore per secoli fece accorrere all'ospedale del villaggio francese dove erano giunte le sue reliquie, migliaia di malati per farsi curare l' "herpes zoster", chiamato in onore del santo "fuoco di sant'Antonio".