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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Teatro e danza contemporanei tornano a Forli con "Crisalide": 20 spettacoli in 3 mesi

Nel 2021 giunge alla 28^ edizione, un traguardo a cui si affianca quello della compagnia che lo organizza, Masque Teatro nelle persone di Lorenzo Bazzocchi ed Eleonora Sedioli, che quest’anno raggiunge i 30 anni di attività

"Crisalide" festival a cura di Masque Teatro, con la direzione artistica di Lorenzo Bazzocchi ed Eleonora Sedioli, giunge alla sua 28^ edizione e quest’anno si snoda lungo l’arco di tre mesi con un programma che presenta 20 spettacoli dal 30 luglio al 17 ottobre 2021. Nato nel 1994, uno dei festival più longevi d’Italia, appuntamento con il teatro e la danza contemporanei, nel 2021 sceglie nuovi luoghi di spettacolo come L’Arena di Forlì, che si aggiunge all’Area Sismica di Ravaldino in Monte e agli spazi del teatro Félix Guattari di Forlì. Il Festival quest’anno ha ottenuto il riconoscimento del Ministero della Cultura.

Sul palcoscenico: Cristina Kristal Rizzo ed Enrico Malatesta, Teatro delle Albe, Teatro Akropolis, Bluemotion, Carlo Massari, Fabrizio Ottaviucci, Teatro delle Moire, Fanny & Alexander, Giacomo Piermatti e Stefano Ricci, Ateliersi, Stefania Tansini, Alessandra Novaga, Barletti Waas, Opera Bianco, Teatro del Lemming, Masque Teatro, Motus.

Nel 2021 giunge alla 28^ edizione, un traguardo a cui si affianca quello della compagnia che lo organizza, Masque Teatro nelle persone di Lorenzo Bazzocchi ed Eleonora Sedioli, che quest’anno raggiunge i 30 anni di attività. Crisalide, che ha appena ottenuto il riconoscimento del Ministero della Cultura, in questa edizione ha scelto di modificare la consueta formula settembrina e ampliare il programma, che si snoda lungo tre mesi dal 30 luglio al 17 ottobre portando in scena 20 spettacoli. Si aggiunge poi L’Arena San Domenico di Forlì all’Area Sismica di Ravaldino in Monte e agli spazi del teatro Félix Guattari di Forlì come luoghi di spettacolo.

Si parte venerdì 30 luglio, negli spazi all’aperto di Area sismica, con la coreografa e danzatrice Cristina Kristal Rizzo interprete assieme al musicista  Enrico Malatesta dello spettacolo Markhor . Questo progetto prodotto da Tir Danza e Mu mette in campo un incontro tra forme autonome di espressione, la danza di Cristina Kristal Rizzo e la materia sonora di Enrico Malatesta. Frutto di due momenti di studio in cui l’elemento dell’improvvisazione per i performers, è stato il campo di studio e di adesione all’autonomia del gesto. In scena il gioco del movimento dei corpi e degli oggetti coinvolti in un libero seguire dell’onda sonora. Cristina Rizzo, dancemaker, tra i fondatori della compagnia Kinkaleri, è attiva sulla scena della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni 90. Basata a Firenze, si è formata a New York alla Martha Graham School of Contemporary Dance, ha frequentato gli studi di Merce Cunningham e Trisha Brown.

Venerdì 6 agosto a Forlì Masque teatro presenta l’ultima produzione dal titolo: DARK TESLA. Il nuovo lavoro, con la regia di Lorenzo Bazzocchi, sarà in scena all’Arena San Domenico (ingresso gratuito). Lo spettacolo è reduce dal debutto milanese, nello Spazio Teatro No’hma, dove è stato seguito, oltre che da un pubblico contingentato, anche in streaming. In scena la performer Eleonora Sedioli, Lorenzo Bazzocchi e il contrabbassista Giacomo Piermatti. Ideazione e regia di Lorenzo Bazzocchi, alle macchine Chiara Venturini, animazioni video e tecnica sono di Angelo Generali, l’elettronica di Matteo Gatti.

Il 26 agosto ha inizio la parte centrale del festival - gli spazi sono quelli del teatro Félix Guattari (ex filanda Maiani e sede della compagnia Masque teatro) - con il debutto  dello spettacolo "Siamo tutti cannibali", liberamente tratto da Moby Dick di H. Melville. Prodotto da Ravenna Teatro vede al centro della scena Roberto Magnani, anche drammaturgo e regista. Personalissima selezione di brani tratti dal capolavoro letterario di Herman Melville, Moby Dick. In questa nuova opera di Magnani è l’abisso che abita ogni essere umano il vero protagonista. Insieme ai versi demoniaci degli squali risuoneranno le voci del capitano Achab, di Ismaele e di tutto l’equipaggio del Pequod.  

Il 27 agosto è la volta della compagnia genovese Teatro Akropolis che porterà al Teatro Guattari alle 21 PRAGMA. STUDIO SUL MITO DI DEMETRA. Nel mito di Demetra, legato alle prime esperienze artistiche che hanno dato origine al coro tragico e al teatro, si intrecciano il tema del gioco e la presenza della morte nei cicli della natura. Pragma. Studio sul mito di Demetra nasce dal lavoro di ricerca condotto sulle fonti della sapienza greca e sulle origini del teatro. Una rielaborazione dei frammenti antichi attraverso il corpo, le danze arcaiche e il potere archetipico della visione tragica.

Si procede il 28 agosto con la formazione romana Bluemotion che a Crisalide porta TIRESIAS da Hold your own (resta te stessa) di Kate Tempest, regia Giorgina Pi con Gabriele Portoghese. Tiresia è il veggente che sa, che conosce ciò che si dovrebbe fare. Fa paura ascoltarlo, il suo corpo conturba, è al di fuori dell’ordine naturale, è un corpo che vive più sessualità, più età in una vita. Quando i suoi occhi smettono di vedere iniziano a leggere il futuro. Tiresia è un’entità che nell’Ade custodisce le risposte, è tramite tra l’umano e il divino.

Il 29 agosto vede due eventi susseguirsi l’uno all’altro: alle ore 18 il coreografo e danzatore Carlo Massari interpreta Anna Cappelli il celebre monologo di Annibale Ruccello. Massari, supportato nella scrittura fisica da Chiara Taviani, affronta la sfida di interpretare per la prima volta en travesti questo poliedrico personaggio, aggiungendo al carattere e alle parole del drammaturgo, una profonda ricerca del e sul movimento.

Alle 19.30 segue il concerto di Fabrizio Ottaviucci. Al pianoforte il maestro interpreta alcuni dei brani più noti del grande compositore contemporaneo Giacinto Scelsi.

Si riprende martedì 31 agosto. La serata, a partire dalle 21,  si articola in due momenti: dopo la conversazione/concerto del maestro Fabrizio Ottaviucci, Masque Teatro porta in scena LUCE con Eleonora Sedioli e la regia di Lorenzo Bazzocchi. La performance vede una danzatrice e due Tesla Coil duettare, la prima posta su un alto piedistallo metallico, le seconde, l'una di fronte all'altra, ad amplificare la cornucopia di fulmini e saette che da esse promana

Il primo settembre il festival ospita alle ore 21 il Teatro delle Moire (la compagnia ha sede a Milano) in dialogo con la regista ed attrice Milena Costanzo. Titolo della conversazione «del vivere, del lottare, della dignità, della libertà, del ridere e del piangere».

Alle 22 la seconda replica della performance LUCE di Masque teatro.

Il 2 settembre è la volta della compagnia ravennate Fanny & Alexander che va in scena con I SOMMERSI E I SALVATI dal progetto “Se questo è Levi”, con Andrea Argentieri – premio UBU 2020 - regia di Luigi De Angelis e drammaturgia di Chiara Lagani. A partire da documenti audio e video delle teche Rai, Andrea Argentieri veste i panni dello scrittore Primo Levi assumendone la voce, le gestualità, le posture, i discorsi in prima persona. L’interprete non legge, fa reagire in sé la voce straniera, la capta dagli auricolari e la restituisce all’istante insieme alle emozioni, alle espressioni dello scrittore.

Il duo Stefano Ricci e Giacomo Piermatti porterà venerdì 3 settembre a Crisalide Spinner - Un atto dal vivo, un viaggio tra musiche catartiche e visioni di altri mondi, dove è necessario perdersi, in una caduta libera all'interno del suono e del disegno, intimamente e segretamente connessi. I Disegni di Stefano Ricci, proiettati su grande schermo, dialogano con le note taglienti del contrabbasso di Giacomo Piermatti.

Sempre nella stessa serata, alle ore 22, è di scena la compagnia bolognese Ateliersi con NON STARE FERMA NEL VENTO, reading poetico e musicale ideato e interpretato dalla attrice e autrice Fiorenza Menni, che porterà in vita le voci di grandi autrici del passato.  

Sabato 4 settembre vede ancora due eventi susseguirsi l’uno all’altro. Alle 21  PUNTI DI RISTORO della giovane e brillante coreografa Stefania Tansini. È un’immersione in uno stato percettivo profondo in cui i corpi vengono essere lasciati liberi di vivere nell'istante, di abbandonarsi, in una condizione di fragilità e apertura. Vibranti, sensibili, materiali. Interpreti Miriam Cinieri e la stessa Stefania Tansini.

Alle 22 la chitarrista Alessandra Novaga porta il suo ultimo concerto I SHOULD HAVE BEEN A GARDENER, ispirato al regista cinematografico anglosassone Derek Jarman, ai suoi diari, al suo giardino, alla sua vita, alla grande influenza che ha avuto sulla cultura degli anni 80’ e 90’. Suono e silenzio lavorano insieme, la musica cerca redenzione e purificazione in un’atmosfera viva e malata allo stesso tempo.

Domenica 5 settembre si inizia alle 18 con un dialogo filosofico incentrato sulle questioni del presente, tra il giovane studioso Marco Tronconi ed il docente di estetica all’università di Bologna Ubaldo Fadini. Segue alle 19 un atto di pensiero condotto da Raimondo Guarino, docente di storia del teatro dell’università di Roma Tre e la giovane studiosa Arianna Mazzotti.

Alle 21 è la volta della compagnia italo-tedesca BARLETTI/WAAS con una personalissima versione dell’ANTIGONE di Sofocle. I due artisti sono partiti da Hölderlin e dalla sua particolare traduzione di questo testo, dal suo modo di affondare nella lingua, di viverla fisicamente. Lo spettacolo parla di sepoltura di morti, del conflitto individuo-stato, di giustizia interiore.

Sabato 11 settembre alle ore 17 la prima delle tre repliche previste di Grand Mother , installazione sonora e plastica della compagnia OPERA BIANCO. Un ambiente multipercettivo in cui il movimento circolare del pubblico ne completa l’intenzione coreografica. Una spirale d’acciaio lunga dodici metri sospesa nel vuoto. Attraverso eccitatori acustici l’acciaio risuona nello spazio. Gli spettatori possono entrare e percorrerne la forma, toccarla, ascoltare i suoni e sentire le vibrazioni, attaccare l’orecchio e comprendere le parole. Opera Bianco è un progetto di ricerca artistica di Vincenzo Schino, regista e artista visivo e Marta Bichisao, danzatrice e coreografa.

Alle 18 prende il via il primo step del progetto FUORILOGOS condotto dal filosofo Paolo Vignola e dalla studiosa Sara Baranzoni. Ospite del trialogo la studiosa e teorica Angela Balzano. Alle 19.30 la seconda replica di Grand Mother. Alle 21 il dialogo tra lo studioso di arti visive contemporanee SIMONE AZZONI e il fotografo di scena ENRICO FEDRIGOLI. Alle 22 infine l’ultima replica di Grand Mother.

La giornata di domenica 12 settembre ha la stessa struttura temporale del giorno precedente. Opera Bianco presenta le tre repliche di Grand Mother alle 17, 20.30, 22. Ad intercalare alle 18 il secondo step del progetto FUORILOGOS. Ospite questa volta di Paolo Vignola e Sara Baranzoni il filosofo RICCARDO FANCIULLACCI. Alle 19 No Polis il progetto coreografico in cuffia della danzatrice PAOLA BIANCHI. La serata prosegue con un atto di pensiero dello studioso e docente dell’università di bologna ENRICO PITOZZI.

Si riprende infine il 10 ottobre con lo spettacolo Metamorfosi di forme mutate del  TEATRO DEL LEMMING. In scena Alessio Papa, Diana Ferrantini, Fiorella Tommasini, Katia Raguso, Marina Carluccio e Massimo Munaro che cura anche la regia, la drammaturgia e le musiche. Il lavoro liberamente ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, propone per ogni partecipante un‘immersione intima e personale nello spazio del rito, del mito e del ricordo. Il lavoro propone anche una possibile via d’accesso ad un altro livello di realtà, dove siamo posti all’incrocio fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.

Chiudono il festival il 17 ottobre i MOTUS con lo spettacolo TUTTO BRUCIA di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Il titolo evoca le parole di Cassandra nella riscrittura delle Troiane di Jean Paul Sarte. Dopo il viaggio dentro l’Antigone la compagnia riminese prosegue con questo spettacolo la sua indagine fra le più scomode figure femminili del tragico che ancora oggi riverberano. La pandemia e il disastro climatico segnano la fine di un’epoca e Le Troiane iniziano con una fine. Tragedia anomala, senza conflitto e tessitura, o meglio il conflitto c’è stato, ma è già avvenuto: Ilio è già stata distrutta. Le donne, ridotte a bottino di guerra, attendono la spartizione, di lì a poco partiranno per mare, schiave, verso territori stranieri. Non c’è trama né intreccio, solo un perpetuo evocare gli spettri del passato.

Biglietti:

Accesso gratuito a tutti gli incontri.

8 € per le serate che prevedono un solo spettacolo

10€ per le serate che prevedono due spettacoli

Info
Masque teatro / 393.9707741 / masque@masque.it

www.crisalidefestival.eu

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