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Gran finale per l'Ibrida Festival. E inaugura anche una video mostra dedicata alla danza

Domenica il Festival forlivese diretto da Vertov Project chiude la ricca edizione 2019 e, al contempo, inaugura una video-installazione dedicata alla danza

Altra giornata ricca di stimoli e proposte, grazie al lavoro di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, ideatori e curatori di Ibrida - Festival delle Arti Intermediali, manifestazione di respiro internazionale la cui quarta edizione si chiude a Forlì (ma al contempo si rilancia) domenica. Alle 17, alla Libreria d’arte contemporanea Marmo sarà inaugurata una mostra (visitabile fino all’11 maggio), a cura di Video Art Miden – Margarita Stavraki: "Una selezione di video in cui posture e movimenti si fanno danza e poesia. La danza è talvolta fisica, talvolta il risultato dell’elaborazione di immagini in movimento. Lo spazio circostante è talora reale, definito, talora è digitale e neutro. La danza, il movimento e la posa sono bisogni primordiali dell’essere umano, anche nell’era digitale". 

Alla Fabbrica delle Candele, sede principale di Ibrida, è denso il programma, dalle 20 alle 24. Evento clou dell’ultima giornata di Festival sarà, alle ore 21.30, il visual concert L’uomo meccanico a cura di Luca Maria Baldini: «L’uomo meccanico di André Deed è un film muto del 1921 prodotto in Italia e restaurato dalla Cineteca di Bologna. È il primo film della storia del cinema che mostra una lotta fra due robot. Ho deciso di far dialogare questa pellicola con il presente, utilizzando suoni della contemporaneità creando cortocircuiti temporali (ad esempio il suono del fiammifero diventa quello di un accendino, il rumore della folla in piazza diviene una folla di un ipermercato e così via). L’idea è stata quella di ricreare parte dei suoni dell’ambiente così come si è usato fare dall’avvento del sonoro in poi. Una sorta di omaggio al punto di rottura fra cinema muto e cinema sonoro».

Verranno inoltre presentati cicli di proiezioni di sicuro interesse: Animazione e Video Performance, a cura di Vertov Project e Video (e) motions - Video arte italiana a cura del critico e docente Piero Deggiovanni, che riflette: "La relazione tra video e corpo nasce con la video arte stessa, ma è con la digitalizzazione dei segnali analogici che tale relazione si specializza in molteplici sottogeneri. Tra questi, la video danza è la più ricca di invenzioni eleganti e poeticamente ispirate dalla post produzione". Come ogni sera, infine, saranno riproposte la video installazione Guardarsi  attorno dell’artista forlivese Patrizia Giambi, composta da sette opere da lei realizzate nel corso degli ultimi quindici anni, e Boy, inusuale esperienza di realtà virtuale proposta da Igor Imhoff. Ingresso unico 8 euro.

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