Torna la fiera di Santa Lucia: bancarelle, torrone a volontà e antiche tradizioni
LA STORIA - Il 13 dicembre il cristianesimo festeggia una santa dell’antichità, una fanciulla martirizzata nel 304 dall’imperatore Diocleziano per essersi rifiutata di adorare i vecchi dei pagani, troppo antropomorfi per essere veri. La solennità è contigua al solstizio d’inverno, il 21 dicembre, il giorno più corto dell’anno: facile pensare che la chiesa di Roma abbia voluto sostituire le feste arcaiche che celebravano la luce in tutto l'emisfero nord del mondo. La solennità ebraica di Hanukkah dura otto giorni, esattamente come le celebrazioni cristiane per la santa di Siracusa. A Forlì, Santa Lucia è la dolce fiera del torrone e dei dolciumi. Basta però sfogliare le cronache cittadine per scoprire che l’esplosione popolare della manifestazione risale al Cinquecento.
La grande sagra popolare in passato viveva nell’attesa della Tombola comunale, che immancabilmente si estraeva sul far della sera dal balcone principale del palazzo municipale. Era la festa della campagna: con le lavorazioni bloccate da freddo e gelo, gran parte della popolazione rurale si riversava nel borgo dall’ottocentesca barriera Cotogni, sostituito in età fascista dai palazzi gemelli progettati dal grande architetto razionalista Cesare Bazzani. Borgo Cotogni, l’odierno corso della Repubblica, era illuminato dai lumi in acetilene dei venditori, creando uno scenario impareggiabile. Centro nevralgico della Festa di Santa Lucia rimane la chiesa parrocchiale omonima, posta a metà di corso della Repubblica.
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