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Babilonia torna in Fiera, bambole rarissime in mostra tra antiquariato e vintage

Babilonia offre al visitatore il piacere di frugare tra centinaia di oggetti alla ricerca di un pezzo antico forse raro, vecchio, bizzarro, curioso, moderatamente moderno. Questo è lo spirito di di questa fiera

La mostra mercato Babilonia giunta alla 25esima edizione, torna alla Fiera di Forlì da venerdì a domenica, dalle 10 alle 19, e si propone come un appuntamento irrinunciabile per tutti gli appassionati di antiquariato, brocantage, modernariato, vintage e collezionismo. La rassegna è organizzata da Romagna Fiere,  guidata da Hazel Tedaldi: “Con la crisi è sempre più difficile mettere i piedi fiere di arte, antiquariato e collezionismo, settori sui quali ci sono tanti mercatini, molto più semplici e meno costosi da gestire. Ma noi andiamo avanti”.

Babilonia offre al visitatore il piacere di frugare tra centinaia di oggetti alla ricerca di un pezzo antico forse raro, vecchio, bizzarro, curioso, moderatamente moderno. Questo è lo spirito di  di questa fiera, in cui gli oggetti non sono solamente esposti, ma diventano veri attori di questa mostra-mercato, in cui il visitatore può trovare di tutto, curiosare tra varie epoche storiche, ammirare diverse tecniche di restauro e artigianato artistico. “In fiera, ci saranno pezzi che vanno dal '600 ai primi anni '60 – spiega il direttore di Babilonia, Simone Velleca -. Avremo circa 80 espositori da tutta Itala, di cui 3 anche dall'estero: Costa Rica, Polonia e Francia”. Questi presentano oggetti di fattura, epoche e stili diversi spaziando con omogeneità dal pezzo da museo e dalla stampa antica agli abiti e agli accessori vintage che hanno fatto la storia della moda.

La miriade di manufatti che sono arrivati ai giorni nostri dai magazzini dei rigattieri racchiudono in sé la storia, trasmettono le vicissitudini di saghe di casate nobiliari, le avventure di cavalieri in battaglia, l’abilità e la passione dei mastri ebanisti, ferrai o restauratori che li hanno costruiti. Così, valutare un oggetto solo per il suo aspetto materiale significherebbe svilirlo a pura apparenza, spezzando il rapporto che lo lega alla sua storia e privandolo della sua essenza.  A Babilonia, non solo si potranno ammirare oggetti di rara bellezza, ma si può essere accompagnati nella scoperta della loro storia dagli espositori che racconteranno l’epoca in cui i loro pezzi sono nati, da chi hanno preso forma e, soprattutto, come sono arrivati fino a noi.

SERVIZIO GRATUITO DI PERIZIA
Per garantire ai visitatori un'informazione competente e professionale, sarà presente in fiera per tutta la durata della manifestazione Stefano Foschini, consulente tecnico antiquariale e perito del Tribunale di Ravenna, che esaminerà i pezzi sottoposti da visitatori ed espositori, per una valutazione sull’autenticità.

“BALOCCHI E BAMBOLE” - Mostra di giocattoli d’epoca da tutta Europa (1870-1930)
a cura di  Paolo Anderlucci

Babilonia dedica quest’anno una bella mostra ai giocattoli e alle bambole d’epoca, con un’esposizione di pezzi dalle collezioni private di Giordano Dal Prato e Germano Laghi. Il visitatore sarà accompagnato alla scoperta dei giocattoli del passato, rievocando i ricordi dei giocattoli che hanno accompagnato l’infanzia di tanti fanciulli. L'esposizione presenta pezzi collocabili entro un arco cronologico che va dagli ultimi anni dell’800  fino agli anni ’60, ovvero gli anni dello sviluppo consumistico che ha modificato profondamente lo stile di vita e, naturalmente, anche il modo di giocare dei bambini.

BAMBOLE
L’Ottocento è il secolo d’oro per le bambole durante il quale, in Europa, la loro produzione, da artigianale si trasforma in industriale. La bambola diventa il giocattolo più diffuso tra le bambine di tutto il mondo.
Le bambole in esposizione sono tutte perfettamente conservate. Si tratta principalmente di giocattoli destinati a famiglie benestanti, prodotti da fabbriche specializzate europee con grande dovizia di particolari e accessori, che nulla hanno da invidiare a quelli veri dell’epoca. Realizzate in porcellana fine o biscotto (ceramica bianca non verniciata), il loro look assomiglia a quello delle donne del periodo.   In mostra, tra le altre, una rara Jumeau del 1880, dalle caratteristiche proprie del Marchio francese:  grandi occhi dolci dalle ciglia lunghissime. Una Jumeau fashion, detta anche bambola manichino, usata nelle famiglie più importanti per scegliere gli abiti della dote delle figlie.  Alcuni esemplari di Gautier, Don Amur, SFBG, Lenci.

Durante l’Ottocento, alcune grandi fabbriche francesi e tedesche di porcellana iniziarono a produrre teste per bambola in via sperimentale, affiancandole alla produzione corrente di oggetti di uso domestico. Nei modelli più ricercati si inserivano occhi in vetro e capelli veri. Nella seconda metà dell’Ottocento in Francia si sono distinte tre grandi fabbriche specializzate nella produzione di bambole: la Maison Jumeau, la ditta di L.C. Bru e quella di J.N. Steiner, che nel 1899 si conclude con la fusione nel gruppo S.F.B.J. (Société Française des Bébés et Jouets). L’inizio del Novecento vede il decollo dell’industria tedesca della bambola che offre un prodotto che mantiene le caratteristiche di quello francese ma risulta più semplice, perciò  più a buon mercato. Ne deriva un’enorme produzione di bambole che conquista mercati amplissimi e vede, tra le principali protagoniste, le  ditte tedesche Simon & Halbig (1870-1925), Kämmer & Reinhardt (1886-1925), Armand Marseille (1865-1925), Heubach (1881-1925). Käthe Kruse produce bambole dal 1905, e la storia della marca è cominciata nel migliore dei modi visto che è stato per sua figlia che Max Kruse ha creato la sua prima bambola. La sua piccolina sognava una bambola che somigliasse ad un bambino vero, tenero, coccoloso, l'opposto delle bambole di porcellana in voga in quegli anni. La prima bambola  Käthe Kruse aveva dunque preso vita.  In Italia, per fissare il primo punto determinante ai fini della nascita di una bambola nazionale, dobbiamo arrivare alla fine del diciannovesimo secolo, con Luigi Furga,  le cui bambole si raffinano sempre più. Dal 1918 la Furga iniziò a realizzare in proprio le teste in biscuit, producendo tuttavia bambole che non raggiunsero mai i livelli qualitativi delle coeve francesi e tedesche.  Quasi contemporaneamente  nasce la Lenci, le cui bambole Lenci non riproducevano soltanto bambini, spesso dal volto imbronciato come il famoso "grugnetto", ma anche figure con costumi regionali o etnici, vestiti alla moda o maschere, e personaggi di fantasia o ispirati a modelli reali, per esempio Rodolfo Valentino e Josephine Baker. Il vastissimo campionario delle bambole spaziava dagli articoli-giocattolo destinati al mondo dell'infanzia alle raffinate bambole boudoir da collezione, alcune delle quali avevano il volto di Marlene Dietrich.

AUTOMOBILINE A PEDALI
Se il cavallo a dondolo è stato il sogno dei bambini dall’antichità fino ai primi anni del Novecento, nel XX secolo nuovi protagonisti compaiono nelle fantasie dei piccoli: le automobili a pedali, piccoli bolidi colorati su cui sfrecciare a tutta velocità.  La mostra è l’occasione per vedere una piccola selezione di macchinine a pedali prodotte tra gli anni Venti e gli anni Sessanta. Saranno esposti esemplari che hanno fatto divertire i bambini del XX secolo. Tra tutte, spiccano la famosa Ferrari Indianapolis della Giordano risalente a fine anni ’50, che riproduce la Ferrari 553 di Formula Uno; un modello in legno degli anni ’20 che misura quasi 1,80 Mt.,  proveniente dal Parco del Valentino di Torino, un modello di Fiat Turbina, realizzato dalla Casa Torinese in occasione dell’uscita della vera automobile, utilizzato a scopo promozionale nelle Concessionarie più prestigiose del Marchio.

I primi anni dell’800 decretano l’inizio di una nuova era per i trasporti -  fino a quel momento assicurati da carri e carrozze trainati da cavalli - con la comparsa dei motori a vapore e le prime automobili. Fu una rivoluzione planetaria, che cambiò radicalmente anche l’immaginario dei bambini e di conseguenza anche il mondo del giocattolo.  Già dai primissimi anni del Novecento le aziende di giocattoli iniziarono a produrre piccole automobili per il divertimento dei più piccoli. Le primissime ricordavano i modelli delle vecchie carrozze, ma presto i giocattoli si fecero sempre più simili ai nuovi veicoli, molto spesso riproduzioni fedeli delle automobili in circolazione, per la gioia dei bambini che vivevano l’ebrezza di guidare una macchina simile a quella dei genitori.

IL RESTAURO E LA TRADIZIONE - Laboratorio dimostrativo di tessitura tradizionale e restauro ligneo a cura di Associazione culturale “Soluzioni dell’Arte”

Il contesto di “Babilonia” è perfetto per creare la giusta dimensione nella quale immergersi durante tre giorni insieme all’Associazione culturale “Soluzioni dell’Arte” che affronterà le tematiche del restauro ligneo e della tessitura tradizionale. Nel loro spazio, alcuni membri dell’Associazione mostreranno come sia possibile fabbricare semplici tessuti con un piccolo telaio antico  e alcune delle fasi del restauro di un cartagloria (oggetto scolpito e dorato a guazzo) dimostrando come si procede alla ricostruzione mediante intaglio delle parti mancanti dell’arredo.

DEGUSTAZIONE GRATUITA PRODOTTI ENOGASTRONOMICI DI QUALITÀ
Sin dai tempi più remoti una tavola imbandita ed un buon bicchiere di vino hanno costituito fonte di vita, di gioia, d'amore e di voglia di vivere. Per questo motivo durante Babilonia, i visitatori potranno deliziarsi con degustazione dei miglior prodotti della nostra terra

INFO:
www.babiloniafair.it  -  info@babiloniafair.it
COSTO INGRESSO: biglietto intero € 7,00 - ridotto  € 5,00 scaricabile da: www.babiloniafair.it
Orari apertura: dalle 10:00 alle 19:00
FaceBook: https://www.facebook.com/events/400474580112860/

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