"Forlì baricentro della cultura del Mediterraneo", torna il Festival della Musica Giovane
Il Festival della musica giovane del Mediterraneo porta a Forlì 60 studenti di musica provenienti da 10 differenti paesi che si affacciano sul Mediteranneo: dalla Spagna ai paesi dei Balcani, passando da Romania e Italia. Quella che si sta svolgendo in questi giorni nella città mercuriale è la seconda fase del progetto "La musica: un ponte tra i popoli" che quest'anno, alla sua quinta edizione, si è aggiudicato il bando Eramus + dell'Unione Europea. La prima fase si è svolta a luglio a Prizren in Kosovo dove i ragazzi hanno potuto peformare le loro abilità grazie a lezioni individuali. A Forlì invece si stanno svolgendo delle lezioni di musica d'insieme, durante le quali i ragazzi formano una vera e propria orchestra ma soprattuto imparano a dialogare tra loro e a conoscersi nonostante le barriere linguistiche e culturali. "Forlì è in questi giorni un baricentro di cultura, pace, convivenza e diritti - dice Maria Teresa Indellicati, presidente di Ipsia Forlì, organizzazione non governativa a capo del progetto -. Dal punto di vista musicale il progetto è cresciuto molto grazie a professori come il maestro Paolo Marzocchi. L'altro valore del progetto riguarda sicuramente la parte politico-sociale: riunire insegnati e alunni provenienti da 10 paesi diversi e appartenenti a 4 religioni differenti non è scontato, soprattutto perchè i paesi dei Balcani sono stati attraversati recentemente da conflitti importanti".
La musica come vero ponte tra i popoli, quindi: musica ed esperienze, quelle del progetto, che verranno condivise anche con la popolazione durante quattro esibizioni gratuite. Il primo appuntamento sarà giovedì alle 21 alla chiesa di Sant'Antonio Abate dove si terrà il Concerto di pianoforte con due pianisti provenienti da Serbia e Macedonia; poi sarà la volta dell'Orchestra Paneuropea, composta appunto dai 60 ragazzi partecipanti al progetto, che si esibirà sabato al teatro Mentore di Santa Sofia e domenica al Teatro Diego Fabbri. La chiusura degli eventi in programma sarà lunedì alla Barcaccia, o in caso di maltempo nella sala Albertini, dove si esibirà la Giovane Orchestra Balcanica, nella quale i ragazzi interpretano i brani della tradizione popolare balcanica. "Il prossimo anno - racconta il maestro e direttore della Giovane Orchestra Balcanica, Bardth Jakoba - stiamo pensando di cimentarci su qualche brano della tradizione popolare romagnola e degli altri paesi coinvolti in questo progetto".