Gli Horse Lords aprono la 29esima stagione di Area Sismica
Domenica si apre la 29esima stagione di Area Sismica, la rassegna musiche extra-ordinarie eealizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. La stagione proporrà un cartellone concertistico di caratura cristallina, in cui si alterneranno mostri sacri e nuove generazioni della musica di ricerca tout court, dal free jazz all’elettroacustica, dalla contemporanea alla creativa, confermandosi un punto di riferimento imprescindibile dell’avanguardia nazionale ed europea, nonché tappa fissa (spesso l’unica nel paese) delle tournée dei maggiori fuoriclasse mondiale. E non a caso il crowdfunding lanciato nella scorsa stagione per coprire le importanti spese di ristrutturazione e ammodernamento della sede di Ravaldino in Monte, ha raggiunto il suo obiettivo grazie soprattutto alle donazioni degli appassionati stranieri.
Fin da questo suo primo trimestre, dunque, il programma di Area Sismica vuole ancora una volta puntare all’allargamento di una comunità curiosa e sempre più attenta a ciò che avviene al di fuori dei canali tradizionali – spesso uguali a se stessi – che solo in questo locale del forlivese trova un composito percorso tra mondi musicali diversi ma che interpretano il presente in maniera vera. Un percorso ad esempio perfettamente rappresentato dal Festival di Musica Contemporanea Italiana (che a fine novembre giunge alla VIII edizione), sempre più votato al coinvolgimento di un pubblico curioso ma non “letterato” e creato con il desiderio di “entrare” sempre più nei percorsi didattici degli istituti musicali della città. E a proposito di didattica, da segnalare il workshop di sabato 27 e domenica 28 ottobre ad Area Sismica con tre musicisti del calibro di Martin Brandlmayr, Michele Rabbia e Julian Sartorius, che saranno poi domenica sera in concerto a Ravaldino in Monte.
Tante le proposte completamente inedite di questa prima parte di stagione, con nomi molto conosciuti all’estero che per la prima volta passano da Area Sismica – come gli americani Horse Lords o gli inglesi Morphology – e tra quanto di meglio si possa trovare in ambito internazionale occorre sottolineare almeno la presenza degli americani Reasons For Moving, vero e proprio “dream team” che annovera tra gli altri il leggendario sassofonista Larry Ochs e il chitarrista Fred Frith. Discorso a parte merita poi il “Forlì Open Music” organizzato in collaborazione con Comune di Forlì ed Elisabetta Righini, una due giorni clamorosa che il 13 e 14 ottobre vedrà passare dall’ex chiesa San Giacomo di Forlì nomi del calibro di Hamid Drake, Irvine Arditti, The Necks, Ken Vandermark, Yannis Kyriakides, Andy Moor, Enrico Pace o Igor Roma.
Domenica si esibiranno gli Horse Lords (Andrew Bernstein, sax e percussioni), Max Eilbacher (basso e elettronica), Owen Gardner (chitarra) e Sam Haberman (batteria). Shakerando gli stilemi del minimalismo moderno sul motore propulsivo del rock, gli Horse Lords hanno creato un’estetica del tutto personale, basata su duelli poliritmici dalle micrometriche variazioni. Questo giovanissimo quartetto di Baltimora ha come tratto distintivo la sfrontatezza di spiazzare l’ascoltatore, portandolo pian piano da sonorità immediatamente riconoscibili, rassicuranti a un universo acustico privo di riferimenti. Gli echi possono essere quelli dei Goat, ma la struttura ritmica è decisamente più volubile, questo fluttuare tra ambiti musicali denota un approccio rispettoso e dirompente allo stesso tempo, un tappeto sonoro spoglio e lussureggiante, intrecciato e minaccioso. Esplosiva la loro entrata in scena, con riconoscimenti in ogni dove e critiche lusinghiere sia dalla stampa specializzata, come The Wire, sia da quotidiani decisamente più generalisti, quali il New York Times.