"I Giganti della Montagna Atto iii", al Testori il Pirandello che non avete mai visto

E se qualcuno riscrivesse Pirandello? O meglio, se qualcuno decidesse di scrivere ciò che il grande autore non è riuscito a fare? Opera Nazionale Combattenti, eteronimo di Principio Attivo Teatro, si è cimentata nell'impresa: basandosi sulla ricostruzione fatta dal figlio Stefano, al quale il padre scrittore aveva rivelato le ultime idee artistiche in punto di morte, questo gruppo di attori ha deciso di mettere in scena in maniera originale l'ultimo atto, mancante, dell'opera incompiuta di Pirandello. Così nasce I Giganti della Montagna Atto III, un riuscitissimo tentativo teatrale che, lungi dall'essere un atto di presunzione o un semplice gioco di stile, fa dell'ironia e dell'autoironia lo strumento prediletto per potersi interrogare sul rapporto tra pubblico e teatro. Il 25 marzo alle ore 21, al Teatro Testori di Forlì, Opera Nazionale Combattenti ci mostrerà il frutto del proprio lavoro, catapultando il pubblico in una storia nella storia, che ricorda il principio di Teatro nel Teatro utilizzato all'interno di un capolavoro come Sei Personaggi in Cerca d'Autore. La pie?ce, infatti, narra la vicenda di un gruppo di disadattati che trovano rifugio in una villa chiamata "La Scalogna" e incontrano qui una compagnia di attori in procinto di mettere in piedi la rappresentazione di un pezzo teatrale, La Favola del Figlio Cambiato, dello stesso Pirandello. Una compagnia anacronistica, che non è al passo coi tempi, non integrata né collocata; un rapporto, quello che hanno i suoi attori con la scena, che lascia molti dubbi anche nei confronti del teatro moderno. Come se tutto lo spettacolo non fosse altro che un tentativo estremo di salvare la vita del teatro morente, di ieri e di oggi.