"Il bue nero", un viaggio nella cattiva coscienza degli italiani
Sabato 7 dicembre va in scena al Teatro Testori di Forlì "Il bue nero".
Il bue nero – o della cattiva coscienza degli italiani è un viaggio nella memoria, ma non di quelli che ripercorrono la Storia. È un'indagine grottesca e provocatoria sulla nostra coscienza, sui nostri ideali frustrati e sulle incongruenze della natura umana, o forse della natura di noi italiani. È una riflessione sul corpo e sulla sua assenza, sul culto e il feticismo del grande capo con le corna. Al centro di tutto si trova la Salma, la carcassa di questo Bue Nero che sbarra la strada alla democrazia. Animale mitologico, a un tempo creatura da venerare e bestia sacrificale, da divorare.
Il Bue Nero si inserisce all'interno di un progetto più ampio dal titolo IO NON CI SONO – percorsi nell'Emilia Romagna fascista, antifascista e post-fascista, incentrato sull'idea che i luoghi sono contenitori di memorie, ma anche di corpi. Riempiendosi del loro contenuto, nutrendosi del sangue e della vita che li vive, i luoghi si fanno corpo a loro volta. Corpi imperituri che contengono altri corpi destinati a scomparire, testimoni della Storia. Il progetto, vincitore del Bando per la memoria 2019 Regione Emilia-Romagna, in partnership con il Centro di Produzione Elsinor AICS e Atrium, è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
Primo spettacolo del progetto IO NON CI SONO, PERCORSI DELL’EMILIA ROMAGNA FASCISTA, ANTIFASCISTA E POST-FASCISTA.
Vincitore del Bando per la memoria 2019 Regione Emilia Romagna.
Regista Yvonne Capece, dramaturg Marzio Badalì, scene e costumi Micol Vighi, interpreti Elisa Pretolini, Nicola Santolini.
Biglietti: € 16 intero € 12 ridotto € 8 gruppi