Il giornalista Luca Pagliari racconta la storia di Renato Cesarini per il progetto “IntrApprendere"
Secondo appuntamento del Progetto dell’APS Un’altra storia, in collaborazione con il Comune di Forlì, Assessorato alle Politiche Giovanili, “Intr@Apprendere - Intreccci Educativi e Competenze Trasversali”. “Il percorso di Educazione, Orientamento e Competenze Trasversali – spiega Valentina Vimari, Presidente dell’Associazione - in sintesi è un invito a interpretare e intraprendere in maniera attiva e dinamica la propria vita, attingendo alle infinite risorse che tutti possediamo. L’obiettivo principale e la nostra speranza sono quelli di trasformare gli aspetti non positivi che i giovani stanno vivendo in questi anni (pandemia, dad, isolametno sociale, poca socializzazione, guerra), in “antifragilità” e in opportuntà di riscatto.”
“Il titolo dato al progetto “Intr@Apprendere”, ribadisce – l’assessore alle Politiche Giovanili, Paola Casara – è proprio stato scelto perché l’intero progetto ruota attorno ad esperienze reali e storie di vita vissuta. Dietro ad ogni bagaglio di conoscenze e competenze, ci sono scelte, percorsi, esperienze; c’è una storia da raccontare e dalla quale imparare. Chi lotta per un traguardo, un progetto, un’idea, un sogno ha comunque già vinto in partenza.”
Il secondo incontro, dei 12 appuntamenti di cui è composto il progetto, realizzato grazie anche al sostegno di ASCOM Confcommercio Imprese per l’Italia Forlì, C.A.T. ASCOM Servizi Forlì e Circondario, 7 GRAMMI Forlì, CAMAC Cesena, Logicamente Forlì e APS Cav. Eris Bravi Forlimpopoli, è uno spettacolo ricco di emozioni e significati per i giovani e i “diversamente giovani” che assisteranno
Va in scena il 29 giugno, alle 21,00, all'Arena Estiva Fabbrica delle Candele . “Al di là dell'acqua – Lastoria di Renato Cesarini” è lo storytelling del giornalista Luca Pagliari, sulla vita del famosissimo calciatore Renato Cesarini, quello della famosa “Zona”. La sua storia è un esempio di come passione, tenacia e sperimentazione siano la chiave per conquistare il risultato. Tentare sempre sino al fischio finale.
La favola di Renato Cesarini, figlio di “Giovanni il calzolaio”, parte dalle Marche, quindi l’emigrazione in Argentina quando Renato era ancora in fasce. La sua fu un’infanzia poverissima trascorsa facendo il saltimbanco tra i vicoli di Buenos Aires, poi arrivò la passione per il calcio. Tra lui e il pallone fu amore a prima vista. Cesarini in campo era la fantasia, il passaggio non previsto, la rottura di ogni schema, l’esaltazione della diversità, la giocata vincente che veniva disegnata dal suo piede destro, rasoio e compasso. Eppure Renato giocava sempre con grande spirito di squadra, la singola giocata ad effetto fine a se stessa, per lui non aveva senso alcuno. Prima venivano le esigenze della squadra, poi tutto il resto. Cesarini fu un grande campione degli anni ‘30, lo dimostrano i sette scudetti vinti consecutivamente, cinque con la Juventus e due con il River Plate. In seguito, ancora giovane, Cesarini divenne uno degli allenatori più stimati d’Argentina e del mondo, al punto di essere ricordato come “la bibbia del futbol” o “il maestro dei maestri”. La sua grande capacità era trasformare le diversità in forza, tutto doveva essere fatto in funzione della squadra, il calcio doveva essere principalmente passione e divertimento e vincere costituiva l’inamovibile punto di partenza. La sua era una visione estremamente moderna del calcio. Cesarini è il padre del calcio totale, dove ogni giocatore si integra perfettamente con il resto della squadra. Spesso i suoi dettami calcistici sfiorarono la filosofia. La sua leggenda è invece quella di una persona libera e mai prigioniera di nulla. La storia di un uomo coraggioso che ha sempre saputo e voluto tracciare schemi nuovi. Sia in campo che nella vita. La “Zona Cesarini” nacque nel dicembre del 1931 per un gol segnato da Renato con la maglia dell’Italia, all’ultimo secondo e in circostanze incredibili. “Nell’arco di una partita di calcio si nasconde una vita. Segnare all’ultimo istante significa averci creduto fino alla fine; non aver lasciato nulla d’intentato, aver evitato di rimanere prigioniero di un rimpianto. Segnare o non segnare quel gol è un dettaglio, la cosa importante è rientrare nello spogliatoio a testa alta, convinti di aver dato tutto quello che si poteva dare”. (Renato Cesarini)
Per prenotarsi all’evento, inviare una mail a: unaltrastoria.aps@gmail.com indicando: nome e cognome e cellulare.