Ipercorpo 2017: la sessione autunnale parte con Frie Leysen
Ipercorpo 2017 prosegue la sua riflessione attorno alla parola “patrimonio”, muovendo dall’urgenza di un ripensamento della forma festival. La programmazione autunnale si pone in continuità con la prima parte dell’edizione in cui, grazie ad un “format" rinnovato, le storiche quattro giornate a fine maggio hanno costituito il punto centrale di un progetto maggiormente articolato, che ha sperimentato nuove modalità produttive e rimarcato il rapporto con il territorio, i suoi spazi e i suoi abitanti, facendo dell’Ex Deposito ATR il proprio fulcro.
Così i prossimi appuntamenti riportano la loro attenzione sulla città e i suoi luoghi, riservandosi ancora una volta differenti tempi e modi di ragionare sull’arte e promuovendo progetti che tracciano nell’idea di comunità la loro direzione.
Si riparte con i primi incontri del ciclo dei simposi, che invitano ospiti di rilievo a dialogare con il pubblico presente, alternando al confronto verbale il piacere della tavola in orario prandiale a “La Cantina di Via Firenze”.
Cos'è un patrimonio? Quali sono i suoi confini? Quando un oggetto o un'azione sono patrimonializzabili e perché? E' possibile parlare di patrimonio nelle arti performative e nell'arte contemporanea? La parola “patrimonio” ha ancora un valore politico?
Queste alcune delle domande rivolte ai simposiarchi di volta in volta presenti. La Cantina di Via Firenze è fin dalle origini di Ipercorpo un luogo di elezione. Le prime edizioni si svolgevano in aperta campagna, a Rovere, non distanti dalla Cantina. Quest'anno entra a pieno titolo fra i patrimoni del festival ospitando questi incontri e offrendo un saggio della sua accoglienza culinaria.
Il primo appuntamento, domenica 3 settembre, è con Frie Leysen, figura di riferimento del teatro europeo degli ultimi decenni, fondatrice e storica direttrice artistica di DeSingel di Anversa e poi del Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles. Insignita di diversi riconoscimenti, tra i quali il premo Erasmus in Olanda, Frie Leysen ha condotto anche il festival pan arabo Meeting Points, il tedesco Theater der Welt e il Wiener Festwochen. L’Associazione Ubu per Franco Quadri le ha assegnato il Premio Franco Quadri nel 2014.
Domenica 24 settembre la riflessione proseguirà con Claudio Longhi, direttore artistico di ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, regista tra i più prolifici della sua generazione, docente universitario di Storia della regia e Istituzioni di regia. Premio Associazione Nazionale Critici nel 2011 e Premio speciale Ubu nel 2013, vanta collaborazioni artistiche con maestri quali Luca Ronconi (con cui lavora stabilmente dal 1995 al 2002), Edoardo Sanguineti, Graham Vick, Eimuntas Nekrosius. Alla intensa attività di ricerca affianca un articolato lavoro di formazione diretto ad attori e pubblico.
Domenica 22 ottobre sarà invece la volta dell’artista Cesare Pietroiusti anticipatore con le sue sperimentazioni dell’arte ‘relazionale’ di circa un decennio. Ha fondato e coordinato centri di ricerca e progetti, esponendo in Italia e all’estero. Dal 2005 è co-curatore del Sound Art Museum di Roma e nel 2007 ha fondato, insieme con il collettivo Space di Bratislava, l’Evolution de l’art, la prima galleria d’arte che vende soltanto opere immateriali.
A chiudere il ciclo di incontri domenica 5 novembre è Roberto Balzani, docente univeristario, Presidente dell’Istituto Beni Culturali dell’Emilia Romagna. Dal 2009 al 2014 è stato Sindaco del Comune di Forlì. Alterna, con profonda capacità di analisi critica, l’attività accademica e di ricerca a quella politica, senza trascurare un costante impegno civico, che lo vede sempre in prima linea nel dibattito attorno alla “cosa pubblica”.
A fianco agli incontri si svolgerà il progetto di restauro del murale storico di viale Roma realizzato negli anni ’70 da diversi esuli cileni insieme ad alcuni studenti dell’allora Istituto d’Arte di Forlì. Il murale, che si inserisce in un più ampio progetto composto da 5 murales realizzati nella città di Forlì, esprime i sentimenti di libertà del Cile e il dissenso al regime di Pinochet, ma allo stesso tempo i principi di collaborazione e accoglienza della comunità forlivese. Il valore artistico dell’opera è legato alla figura del suo realizzatore principale, il muralista cileno Alejandro - Nestor - Rodriguez, di cui nel 2017 cade l’anniversario della nascita.
A guidare l’opera di recupero, unitamente alle testimonianze dei partecipanti forlivesi al progetto, sarà uno degli ultimi muralisti viventi, Eduardo “Mono” Carrasco, nome clandestino e provvisorio di Héctor Carrasco. Grafico, muralista, promotore culturale, fondatore della Brigada Ramona Parra (gruppo muralista cileno), Mono vive e lavora in Italia dal 1974. Insieme a Mono, ancora una volta, saranno presenti per il recupero gli studenti del Liceo Artistico e Musicale Statale di Forlì.
Il progetto, curato da Barbara Longiardi, è realizzato in collaborazione con le Politiche Giovanili del Comune di Forlì e del Liceo Artistico e Musicale Statale, ha ottenuto il Patrocinio dell’Ambasciata del Cile in Italia e prevede il restauro del murale, un convegno pubblico e un evento inaugurale.
Si sviluppa, inoltre, il progetto di Anna Scalfi Eghenter, presentato a Ipercorpo nel mese di maggio all’interno della Sezione Arte a cura di Cecilia Canziani e Davide Ferri. L’intervento dell’artista di origine trentina consiste nella collocazione in diversi punti della città di una serie di targhe che recano l’indicazione ‘paesaggio privato’. Un invito a riappropriarsi non solo di luoghi negati e spazi non percorribili della città, ma di punti di vista, di punti per una vista. Presentata nel 2012 sotto forma di prototipo, ed esposta nuovamente questo autunno nell’ambito della 16 Quadriennale di Arte di Roma, viene per la prima volta predisposta come processo da costruire collettivamente per la città di Forlì in occasione di Ipercorpo.