La terza lezione di "Praxis" è con Giovanni Leghissa e Emanuela Magno
Il 10 luglio la terza giornata di lezione della Scuola di filosofia Praxis di Forlì, online sulla piattaforma Zoom (dalle 10 alle 13) vede gli interventi dei filosofi Giovanni Leghissa ed Emanuela Magno.
La lezione di Giovanni Leghissa ha titolo: “Coscienza autocoscienza e infondatezza: l’atto posizionale come atto ricorsivo”. A partire dalla teoria dei sistemi di Luhmann, si tratterà di mostrare come la coscienza sia un sistema autopoietico operativamente chiuso, capace di atti di autoriflessione analizzabili in termini di ricorsività – ovvero facendo rientrare in se stesso, al fine di permettere un’interazione con ciò che è altro da sé, le osservazioni compiute sui propri stati interni. Si mostrerà da un lato come tale concezione della coscienza si inserisca nell’ambito più vasto della teoria generale dei sistemi luhmanniana, e dall’altro come quest’ultima costituisca un originale ampliamento della prospettiva trascendentale di matrice fenomenologica.
Segue la lezione di Emanuela Magno con la lezione: “Pensiero, coscienza e realtà tra Nagarjuna e Vasubandhu. Lo sguardo critico del buddhismo”. La nozione buddhista del “non sé” sintetizza eminentemente la natura di un insegnamento che decostruisce la compattezza e la consistenza ontologica della soggettività e di ogni suo presidio oggettuale. Entro questa cornice va compresa, da una parte, la critica n?g?rjuniana alle dinamiche del pensiero discorsivo, produttore di “cose in sé” e, dall’altra, l’analisi fenomenologica cui Vasubandhu sottopone l’evento pluri-stratificato della coscienza, matrice della “duplicità della percezione” che oppone all’Io il mondo.